Si è svolto in un clima di grande partecipazione l’incontro pubblico voluto con estrema determinazione dalla amministrazione comunale di Formia per l’illustrazione della prima stesura del primo sperimentale Piano di Eliminazione Barriere Architettoniche, inteso come progetto pilota per un Piano che, nel tempo, si dovrà estendere all’intero perimetro comunale trattandosi di strumento di pianificazione a carattere territoriale con validità pluriennale.
Grande partecipazione concretizzatasi con la presenza di Associazioni attive sul territorio, rappresentanti della Consulta comunale sulla disabilità, forze politiche e semplici cittadini.
L’incontro si è aperto con l’intervento dell’assessore all’Urbanistica Paolo Mazza che ha fortemente voluto che l’amministrazione Comunale, grazie all’opportunità derivante al contributo messo a disposizione dalla c.d. Legge Fraccaro, si impegnasse nella redazione di tale strumento finalizzato a lasciare, in concreto e non soltanto a livello di enunciazione di principio, una prima impronta sulla quale la presente amministrazione e, a seguire le altre che verranno, potranno e dovranno procedere ulteriormente recuperandone contenuti (quelli di legge) e metodo ovvero di strumento che si forma attraverso la partecipazione dal basso che vede in primis il coinvolgimento della rete delle associazioni già attive ed operanti sul tema delle barriere latamente intese cioè non solo architettoniche ma culturali, che si frappongono quali ostacoli ad una città che deve essere di tutti, inclusiva, accogliente e confortevole e che tenda a superare tutti quegli elementi che marginalizzano le diverse categorie: una città che – per citare chi autorevolmente si occupa di barriere architettoniche – non sia per portatori di handicap ma per portatori di diritti.
Gli interventi sono proseguiti con quello della presidente della commissione consiliare dei Servizi Sociali Rossana Berna che ha salutato e dato il benvenuto alle associazioni presenti e sottolineato che l’odierno incontro si incastona nel percorso partecipativo già avviato dall’amministrazione con la Consulta della Disabilità a cui si vuole imprimere rinnovato slancio attraverso occasioni di dibattito pubblico come quella in corso.
Conclusa la fase introduttiva si è, quindi, proceduto all’illustrazione, con l’ausilio di slide, da parte dei tecnici incaricati della progettazione degli interventi finanziati con la citata c.d. norma Fraccaro, ricompresi nel più ampio perimetro individuato dal PEBA e interessanti, in particolare, il tratto di collegamento tra la stazione ed il porto.
Sono state dettagliatamente individuate, anche attraverso un ricco report fotografico, le criticità ricognite nel perimetro delimitato dal Piano e le proposte progettuali con cui se ne è ipotizzato il superamento, in particolare lungo la viabilità e relativi spazi urbani di via Orazio, via XX Settembre o via delle Terme Romane e nel tratto di collegamento dalla Villa Comunale alla linea di costa.
Terminata l’illustrazione è stato dato spazio all’istruttoria pubblica della bozza di Piano che l’incontro programmato ha inteso favorire nella consapevolezza che i massimi esperti sono associazioni e cittadini che quotidianamente si confrontano con il tema delle barriere architettoniche.
Per tale ragione oltre ai preziosi e fattivi contributi raccolti in sede di dibattito pubblico i rappresentanti delle associazioni presenti ma anche i singoli cittadini sono stati invitati a fare pervenire anche formalmente ulteriori spunti di riflessione e input, oltre a quelli già raccolti (strisce pedonali sensoriali, sostituzione progressiva dei semafori con analoghi a sensibilità sonora, presenza di giochi inclusivi per bambini nei parchi, ecc.) che, condivisi in linea tecnica, saranno prontamente recepiti nella stesura definitiva del redigendo Piano.
Con riferimento alla sollecitata attenzione dalle criticità segnalate anche al di fuori del perimetro di intervento l’assessore Mazza ha rassicurato che il modello progettuale sarà replicata, via via che si reperiranno le necessarie risorse, alle altre parti di città, fermo restando che, in ogni caso e indipendentemente dal Piano, l’amministrazione se ne farà carico in relazione al livello di priorità delle stesse. L’attenzione dell’Ente è massima tanto che in sede di stesura del nuovo REGOLAMENTO EDILIZIO del Comune di Formia, già in corso di predisposizione da parte degli Uffici sulla base di quello tipo approvato dalla Regione Lazio, si intende approntare un CAPITOLATO PRESTAZIONALE AD HOC che dovrà contenere norme su qualità e sostenibilità e requisiti tecnici-regolamentati con l’obiettivo di conseguire specificatamente il superamento barriere architettoniche e la riqualificazione urbana.
Nel corso del dibattito hanno portato i saluti anche il vice sindaco Carmina Trillino ed il sindaco Paola Villa che ha integrato i contenuti e i temi in trattazione dando conto degli interventi che, indipendentemente dal PEBA, l’amministrazione sta realizzando in ambito comunale in termini di abbattimento di barriere architettoniche specie in materia di edilizia scolastica grazie ai finanziamenti conseguiti presso l’istituto comprensivo Vitruvio Pollione e De Amicis e presso il nuovo asilo comunale in corso di completamento.
Riguardo agli interventi in programma si è registrato anche il contributo dell’assessore ai Lavori Pubblici Pasquale Forte che ha informato i presenti delle ultime richieste di finanziamento, da conseguire con il tramite della contrazione di apposito mutuo dell’importo di € 400.000,00 euro, da destinare alla realizzazione di nuovi marciapiedi e quindi all’abbattimento delle relative barriere architettoniche.
Nel concludere l’incontro l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazza ha ringraziato tutti coloro che hanno inteso anche solo partecipare ma soprattutto coloro che hanno inteso esprimere le loro idee ed i loro contributi apprezzandone lo spirito propositivo e la pacatezza del confronto non sempre scontato quando si trattano temi cosi delicati e impattanti sulla vita delle persone, delle persone tutte e non già di categorie di persone.
Filo conduttore dell’incontro dell’ampio e proficuo dibattito pubblico è stato, infatti, che il primo Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche non deve mirare alla mera eliminazione delle barriere che si frappongono all’accessibilità piena degli spazi e immobili pubblici ma a realizzare, nel tempo e per stralci funzionali, una città ad utenza ampliata e non già strutturata per categorie.