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Fuori dal Golfo

Piattaforma telemedicina nel 2024, paginemediche: aprire tavolo tra realtà accreditate

La piattaforma nazionale di telemedicina sarà realtà in Italia nel 2024 “se riusciremo a superare la frammentazione dei sistemi sanitari regionali nell’erogazione dei servizi di teleconsulto, televisita e telemonitoraggio, e a garantire l’interoperabilità del dato clinico dei pazienti a livello nazionale. Dobbiamo capire come questa piattaforma intende dialogare con i sistemi regionali attuali”. Graziella Bilotta, Ceo della start up innovativa Paginemediche, attiva da oltre 10 anni nell’ambito della telehealth e della Sanità digitale, plaude quindi all’obiettivo temporale sulla realizzazione della piattaforma nazionale prefissato dall’Agenas, ma allo stesso tempo lancia una richiesta: “C’è ancora tanto da fare sia a livello legislativo che di omogeneizzazione dei servizi, si apra un tavolo di concertazione tra le realtà accreditate. Sarebbe utile fare tesoro dell’esperienza di aziende come la mia, che possono mostrare concretamente cosa è stato fatto in questi anni a supporto della realizzazione di una piattaforma nazionale di telemedicina”.
Un’occasione di confronto è offerta il 10 maggio a Roma, al Frontiers Health Italia 2022 “La Sanità Digitale al servizio della Salute Pubblica”, giornata di studio, sia in presenza che online, organizzata da Healthware group presso l’Acquario Romano. Si parlerà di temi istituzionali quali la trasformazione digitale del Sistema sanitario nazionale, il Pnrr e l’approccio regionale e come sostenere l’innovazione anche dopo il Pnrr, ma non solo. Nella sessione pomeridiana verranno presentate una serie di case story e di progetti per favorire l’incontro tra investitori e start up, tra cui Paginemediche.
Il Pnrr stanzia circa 2,5 miliardi nella sanità digitale, di cui 1,3 miliardi servirà per creare un’infrastruttura dati omogenea a livello nazionale e 1 miliardo è assegnato alla telemedicina. Non si parte da zero, assicura Bilotta: “Ad oggi sono state già prodotte delle linee guida dal Pnrr nella Missione 6- chiarisce l’economista- e dal decreto ministeriale 71. C’è tuttavia una necessità di chiarimento, da parte del legislatore, perché è vasta la gamma di strumenti da realizzare a livello regionale e nazionale nell’ambito della telemedicina: servizi di intelligenza artificiale, programmi di monitoraggio, nonché device messi a disposizione del medico e del paziente per garantire sia la continuità assistenziale che il migliore percorso terapeutico possibile”. Per questo motivo l’Agenzia per servizi sanitari regionali e tutte le istituzioni dovrebbero tenere conto di quanto è stato già fatto in pandemia da realtà come Paginemediche- precisa Bilotta- una start up innovativa con una sua storia importante, creata grazie al lavoro svolto con gli attori principali del Ssn: medici e pazienti”.
Paginemediche ha avuto sempre una visione a lungo termine. “Durante la pandemia siamo riusciti a realizzare due servizi online a livello nazionale, il pretriage e i servizi di telemedicina e telemonitoraggio per i pazienti affetti da Covid-19. Un’esperienza che ci ha consentito di realizzare uno studio, pubblicato sul Journal of Medical Internet Research (JMIR), che ha coinvolto 300mila pazienti e 10mila medici in collaborazione con l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma- continua la Ceo- che ha dimostrato come gli strumenti di telemedicina possano essere efficaci in caso di stress del sistema sanitario”.
Ma questa start up di telehealth e servizi di salute digitale guarda davvero al futuro: “Sono in cantiere ulteriori servizi che consentono di ampliare il mondo della telemedicina. In particolare il ‘digital care program’ che punta a digitalizzare i Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (Pdta). La nostra piattaforma- spiega ancora Bilotta- consente di digitalizzarli e di costruire il servizio intorno alle persone perché abbiamo un
board scientifico nominato per ogni singola patologia insieme alle diverse associazioni di pazienti”. In quest’ottica la sanità digitale nel lungo periodo diventa “sinonimo di risparmio: ottimizza il tempo di attesa del paziente, sburocratizza il lavoro del medico e migliora il rapporto medico-paziente”.
La telemedicina va anche a supporto della medicina del territorio e aiuta ad affrontare il tema della cronicità: “Permette al paziente, anche anziano, di gestire la propria patologia a casa. In conclusione- termina Bilotta- se da una parte il Pnrr deve essere votato a costruire infrastrutture (come ospedali di eccellenza), dall’altra dobbiamo mirare ad ottimizzare i tempi di degenza in ospedale e a garantire la continuità assistenziale nel post intervento, realizzando servizi di telemedicina semplici perché questa continuità possa essere trasferita a casa tramite un servizio che sia immediato e di facile utilizzo per pazienti di qualsiasi età”.

redazione

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