“Intitoleremo il piazzale dell’area in corso di riqualificazione alla memoria dei Maestri Vetrai”. Questo l’annuncio del Sindaco Cosmo Mitrano a pochi giorni dalla demolizione del muro perimetrale che precludeva alla città l’accesso all’area compresa tra Corso Italia e Via Serapide.
Una proposta che ha avuto un seguito con l’approvazione in giunta della delibera n. 143 su proposta del primo cittadino. “Tra gli obiettivi della nostra Amministrazione – spiega il Sindaco Cosmo Mitrano – vi è quello di onorare la memoria di cittadini che con le loro azioni e la loro testimonianza lavorativa hanno dato lustro alla città e al territorio come nel caso dei Maestri vetrai. In questi anni – aggiunge Mitrano – già durante il mio primo mandato, abbiamo lottato affinché l’area di 24mila mq. in pieno centro città tornasse a Gaeta e ai suoi cittadini. Oggi possiamo dire di aver raggiunto questo obiettivo guardando ad un futuro che vede convertire l’ex insediamento industriale con destinazione dell’area a verde pubblico, sport e servizi scongiurando lo spettro di una speculazione edilizia e cementificazione nel cuore della città. In questo contesto di acquisizione al patrimonio pubblico prima e di riqualificazione poi, non possiamo dimenticare chi ha contribuito alla crescita economico-occupazionale di Gaeta: gli operai provenienti prevalentemente da località del Piemonte, Toscana, dal salernitano, napoletano e ciociaria e che seppero integrarsi con la società gaetana dell’epoca tanto da dare vita a nuove generazioni di vetrai originari di Gaeta”. La vetreria dal 1911 rappresenta il primo esempio industriale nel territorio meridionale della futura provincia di Latina all’interno del primo grande sviluppo industriale che si ebbe in Italia del quale l’ex opificio di Gaeta seguì tutte le tappe, fino agli anni ’80 del secolo scorso, quando inesorabilmente chiuse i battenti. “Grazie alle grandi doti artigianali ed umane – prosegue il primo cittadino – durante i 70 anni di attività, la vetreria AVIR divenne un polo culturale e sociale della città tanto che gli stessi vetrai promuovevano iniziative culturali e circoli ricreativi, sia all’interno della fabbrica che all’esterno coinvolgendo anche il resto della cittadinanza. Intitolare l’area confinante con Corso Italia e Via Serapide ai Maestri Vetrai – conclude Mitrano – è un gesto che servirà a tramandare alle future generazioni il ricordo di tutti coloro, i vetrai, abili artigiani ed operai che producevano con passione e lavoro instancabile manufatti che, specialmente fino agli anni ’60, venivano realizzati con un’antica tecnica creata a metà del I secolo a.C., della soffiatura a bocca. Una tradizione che lega in maniera indissolubile la storia di quel luogo alla città di Gaeta”.
Ex-vetreria, cenni storici.
Presso l’Archivio di Stato di Latina vi è conservato un fondo relativo alla vetreria di Gaeta “Azienda vetrerie industriali Ricciardi – AVIR di Gaeta” composto da un fondo con documenti che vanno dal 1912 al 1999. Dall’analisi di questi documenti emerge che la vetreria, sorta agli inizi del ‘900 come cooperativa, operava a Gaeta con una produzione importante già a cavallo del primo conflitto mondiale, e fino alla fine degli anni ’70. Nel 1924 divenne spa, dando inizio ad una serie di trasformazioni della proprietà che hanno avuto fine, in epoca recentissima, con la vendita del sito a privati. La documentazione comprende elaborati grafici e tecnici, carteggio amministrativo, statuti e verbali del c.d.a., contabilità, gestione amministrativa e sanitaria del personale. L’ex vetreria, fu collocata in un punto strategico della città di Gaeta, vicino al centro e a ridosso della spiaggia di Serapo che all’epoca si presentava come una duna di sabbia chiara e finissima che evidentemente rappresentava un approvvigionamento della materia prima. Lo stabilimento venne costruito ad opera di una cooperativa di produzione nel 1909. Vi andarono a lavorare vetrai già specializzati “maestri”. Attraverso il sistema cooperativistico essi gestirono anche il consumo, l’edilizia e la cultura. I vetrai infatti promuovevano iniziative culturali, circoli ricreativi e biblioteche. La vetreria così divenne un polo dinamico di trasformazione, di crescita economica e sociale, nei successivi 60 anni, tanto che tutt’intorno sorse la città. Nonostante le difficoltà nel reperire il carbone durante la prima guerra mondiale la vetreria intorno 1926 riprese a funzionare. Durante la seconda guerra mondiale Gaeta venne pesantemente bombardata e la vetreria subì gravi danni ma già nel 1947 la ricostruzione fu terminata. Nel 1955 iniziò la trasformazione industriale, vennero introdotti i macchinari rotativi e ridotta la manodopera che passò da circa 400 unità a 240 operai. Nel 1968 l’azienda su acquistata dall’AVIR S.p.a. che possedeva quasi la totalità delle vetrerie presenti sul territorio italiano. Negli anni ’70 l’attività andò diminuendo finché all’inizio degli anni ottanta ne fu dichiarata l’inattività.