La Regione Lazio si conferma sempre meno una regione per giovani!
Sulla condizione dei giovani nella nostra regione si versano quotidianamente fiumi d’inchiostro; precariato, gavetta eterna e sottocupazione raggiungono livelli drammatici!
La crisi pesa sulle generazioni più giovani in maniera determinante, a pagarne le conseguenze sono i nati nella seconda metà degli anni 70 e negli 80.
L’indipendenza economica viene raggiunta con sempre maggiore ritardo e quindi sempre più tardi le coppie laziali possono permettersi il lusso di pianificare la nascita di una nuova famiglia.
Questo molto spesso determina che le coppie devono ricorrere alla procreazione medicalmente assistita per poter avere un figlio…lì comincia l’odiessea!
Queste coppie si dovranno districare tra liste d’attesa infinite, viaggi della speranza in altre regioni e/o all’estero e, nel peggiore dei casi, di doversi rivolgere al privato con costi che possono superare i 10.000,00 Euro per trattamento.
Non tutti i cittadini laziali sanno che il 18 marzo 2017 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 65, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 12 gennaio 2017, decreto contenente i nuovi Livelli essenziali di assistenza – i cosìdetti LEA.
In particolare sulla fecondazione assistita vi sono novità!
Prima di questa data, in Italia, erano consentiti solo tre tentativi di procreazione medicalmente assistita a spese del SSN, a patto che la donna avesse meno di 43 anni.
Con i nuovi LEA i tentativi di fecondazione assistita, che il pubblico deve garantire, sono passati da tre a sei ed il limite di età è stato innalzato dai 43 anni ai 46 anni.
Il Lazio del Commissario e Presidente Zingaretti ancora non ha recepito i nuovi LEA, ed il nuovo anno, nonostante lo stanziamento di 4,3 milioni di Euro per la fecondazione assistita, si conferma la salita per le coppie laziali.
Regioni come la Lombardia ed Emilia Romagna si sono già adeguate al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 12 gennaio 2017, tuttavia non accettano pazienti da regioni come il Lazio poichè queste ultime, non adeguatesi ai nuovi LEA, non emetterebbero il nulla osta e non coprirebbero i costi del trattamento.
Oltre al danno anche la beffa!
Permanendo così le cose, le coppie laziali che potrebbero usufruire degli ulteriori trattamenti previsti dalla nuova normativa sono costrette a rivolgersi al privato, che, grazie all’inerzia della Regione, continua a veder crescere i profitti!
Una situazione intollerabile che ha spinto gli attivisti del Meetup Gaeta 5 stelle ad attenzionare della questione i portavoce del MoVimento 5 stelle in Parlamento ed in Regione Lazio; gli stessi a tutti i livelli si sono dimostrati da subito sensibili al tema ed hanno assicurato il loro supporto!
Il 2018 è terminato con un Decreto del commissario ad acta con il quale si aumentano i fondi per i centri pubblici (1,5 milioni al Pertini, 840 mila euro al San Filippo Neri, 700 mila all’Umberto I, 635 mila al Sant’Anna, 300 mila al San Camillo, 277 mila al Goretti di Latina) tuttavia nulla di nuovo in materia dei nuovi LEA di cui al (DPCM) del 12 gennaio 2017.
Il meetup Gaeta 5 stelle, quindi, auspica che la mozione n. 71 del 12 novembre 2018, con la quale il Consigliere Regionale del MoVimento 5 stelle Loreto Marcelli ha chiesto al Consiglio Regionale di impegnare il Presidente e la Giunta ad adeguare la normativa Laziale ai nuovi LEA venga approvata.
Le coppie laziali hanno i medesimi diritti di quelle residenti in altre Regioni, non è più tollerabile, secondo questo Meetup, che proliferi business sul sacrosanto desiderio di formare una famiglia!
Meetup Gaeta 5 stelle Gruppo comunicazione