E proprio per i motivi a cui ho appena fatto riferimento, non si può cercare di esporre un uomo, prima che un professionista, ogni giorno ad una gogna mediatica, fosse anche solo per i ristretti fruitori di un sito web o di altra testata. Non è ammissibile, né umanamente né professionalmente. Intanto va ricordato come il nostro tecnico fece bene il primo anno in cui si trovò ad allenare i biancorossi in D.
Fu l’anno della retrocessione, probabilmente evitabile senza quei punti di penalizzazione pesanti come un macigno e non dovuti a questioni tecniche. Nonostante le mille difficoltà, con i calciatori ad un certo punto della stagione costretti senza casa e senza cibo ad elemosinare dal Sindaco, Melchionna divenuto più un padre che un allenatore, stava riuscendo nel miracolo della salvezza. E cosa più importante si assunse poi l’onere di rilevare le quote di maggioranza della Società. Chi l’avrebbe fatto? Probabilmente nessuno al mondo. In tal modo garantì la sopravvivenza della Polisportiva Gaeta, antica e prestigiosa società calcistica della città.
L’anno dopo, ci propose di assumere il controllo della Società e fummo ben felici di avviare con lui un progetto di qualche anno per una rinascita del club. Una rinascita che sta risultando molto più complicata del previsto, soprattutto per pendenze economiche del passato, che stanno mettendo in crisi il discorso avviato. Quindi dopo un’opera meritoria di salvezza del club, consentendo alla Polisportiva di continuare a disputare il massimo Campionato regionale, chi più di Melchionna ha dimostrato di avere ormai i colori biancorossi nel sangue, di essere legatissimo alla nostra terra? Probabilmente più di chi ci è nato, considerato che gli aiuti economici alla Società si vedono con il lumicino. Il criticarlo tanto, soprattutto da chi un tempo, non solo a voce, ma attraverso articoli e commenti, ne sosteneva idee e iniziative, non è affatto credibile.
La scorsa stagione, pur tra difficoltà di ogni tipo, noviziato della società e vecchi contenziosi economici, Melchionna forgiando un gruppo unito e compatto, capace di un bel gioco, riuscì alla fine a conseguire sul campo un ottimo sesto posto (ottavo ma solo con i punti di penalizzazione tolti). Ora improvvisamente il tecnico è un brocco? I risultati che stentano ad arrivare dovrebbero giustificare un rapido allontanamento del tecnico?Non la pensiamo affatto così. Mi dispiace deludere chi spinge, evidentemente per motivi personali di attrito visto che fino a poco tempo fa ne decantava le lodi, per quella soluzione. Siamo dell’idea che i conti si fanno al termine della stagione. Intanto i tifosi stiano tranquilli,posso garantire l’impegno della Società per fare in modo di raddrizzare la rotta, supportati dall’allenatore al quale rinnoviamo stima e fiducia. Poi, tranne qualche organo di stampa, non si è mai sollecitato veramente una soluzione del problema legato al campo di gioco.
Mi scuso per il lungo sfogo ma necessario, per far conoscere il pensiero della Società ed evidenziare dei dati di fatto incontrovertibili relativi al nostro tecnico, nei confronti del quale la stessa Società è solidale per gli attacchi di parte reiterati e fuori luogo, subiti continuamente e che rispedisce al mittente.”
Mario Belalba, Presidente della Polisportiva Gaeta 1931.
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