Una decisione che segna la svolta nelle relazioni tra le due cittadine del Golfo, ponendo le basi di un forte interessamento congiunto ad un problema che Gaeta vive da 60 anni e che non si risolve, come i Primi Cittadini hanno entrambi riconosciuto, con lo spostamento sic et simpliciter del pontile.
L’incontro, convocato dal Sindaco Mitrano, si è svolto all’insegna della più ampia disponibilità a collaborare per affrontare la delicata, quanto urgente questione, della delocalizzazione del Pontile ENI. Piena sintonia è stata manifestata dai Primi Cittadini sia sulla visione complessiva della problematica che sull’oiettivo da raggiungere: il Pontile ENI va spostato dall’attuale sede ed il nuovo sito non deve danneggiare nessuna città, anzi il traguardo finale deve essere quello della maggiore sicurezza per tutti e del minore impatto ambientale possibile. Di qui la decisione di chiedere all’ENI, in modo unitario e congiunto, un’adeguata soluzione della problematica. “Questa grande azienda del panorama nazionale ed internazionale – ritengono i Primi Cittadini di Gaeta e Formia – dispone di tutto il Know how tecnologico e materiale necessario allo scopo”.
“Una petroliera al centro città, che da più di mezzo secolo naviga in un’area urbana ad alta densità di popolazione”. Così il Sindaco di Gaeta Mitrano ha definito il Pontile Eni, dotato di un ramo di condutture sotterranee che taglia il quartiere La Piaja, e fa defluire la benzina fino al
deposito dell’azienda nella zona di Arzano. “E’ indubbia ed improcrastinabile la necessità
del suo spostamento. Ma concordo con Bartolomeo quando pone in evidenza le conseguenze
negative su Formia di una delocalizzazione decisa in via unilaterale. Ed allora la strategia più efficace è sicuramente quella di far fronte comune e chiedere congiuntamente all’ENI di provvedere alla soluzione della questione, individuando la migliore posizione logistica, a garanzia della sicurezza generale e della tutela ambientale del Golfo di Gaeta. Invieremo tramite lettera questa nostra richiesta all’ENI, nella consapevolezza di aver imboccato la strada giusta, inaugurando una politica nuova che abbatte le assurde frontiere del passato, costruite su campanilismi e demagogie, falsamente e opportunisticamente rivestite di ideologia. Un serio cambiamento nei rapporti istituzionali del Golfo, basato sul confronto aperto e sul dialogo, con il fine unico del raggiungimento del benessere delle nostre comunità”.
“Qualunque intervento di delocalizzazione si prenda in esame – sostiene il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo – dovrà necessariamente tener conto degli equilibri ambientali ed economici dell’intero territorio. Spostare il pontile a ridosso della spiaggia di Vindicio devasterebbe la riviera di ponente assestando un colpo mortale all’industria balneare di Formia, alle attività velistiche, al turismo, alla piccola navigazione da diporto. Non si può risolvere un problema creandone un altro.
Gaeta ha il diritto sacrosanto di vedere tutelata la sicurezza dei suoi cittadini e l’integrità del suo ambiente, esattamente come Formia. Per decenni l’Eni ha beneficiato della presenza a Gaeta della raffineria e poi del deposito carburanti. Questo è costato molto al territorio che, forse, ha dato più di quanto ricevuto. Per questo, chiederemo all’Eni di trovare una soluzione che sia di garanzia per tutti. E lo faremo insieme, senza più divisioni”.
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