Domenica 2 dicembre si è tenuta, presso i locali della sala “Falcone e Borsellino” del comune di Formia, l’Assemblea pubblica No Pontile per contrastare la presenza del pontile petroli Eni nel golfo di Gaeta.
La società Eni ha attualmente ottenuto una proroga per la permanenza del pontile nel golfo di altri quattro anni, a seguito della scadenza della concessione del 2017.
Attualmente è in vaglio una valutazione costi/benefici su possibili riallocazioni del pontile, ed il presidente dell’autorità portuale ha esplicitato tre ipotesi al vaglio: che il pontile rimanga dov’è,
che venga delocalizzato off shore o che venga dismesso.
L’Assemblea no pontile, costituita da cittadini, partiti, associazioni e sindacati di categoria sostiene l’ipotesi di una dismissione del pontile, per il fatto che la sua presenza pone l’area abitativa ad un forte rischio di incidenti. L’ evacuazione in caso di sversamenti di petrolio o incendi sarebbe difficilissima, inoltre la vivibilità del nostro mare è inevitabilmente compromessa in caso di insistenza sul territorio del pontile stesso. L’ Assemblea chiede dunque la dismissione totale del pontile, o perlomeno, se non dovesse essere accettata, almeno la sua dislocazione off shore.
Secondo una direttiva regionale del 2010, quella del golfo è considerata area sensibile, ma questo vincolo è completamente disatteso dalla presenza del pontile.
La questione Eni è in piedi da anni, nell’indifferenza della politica che, in nome di interessi esclusivamente economici, ha sottoscritto atti che fanno riferimento solo ad una riallocazione del pontile in area commerciale, cosa che non ridurrebbe assolutamente il suo devastante impatto ambientale.
L’Assemblea si pronuncia a favore della costituzione di un tavolo di confronto alla presenza dei politici locali, regionali e dei cittadini che prenda posizioni sugli attuali progetti di utilizzo dell’area del golfo, come area sensibile e su decisioni di interesse comune. Il comune di Formia, nella persona del sindaco Paola Villa, presente all’incontro, si allinea alle posizioni dell’assemblea senza condizioni, a prescindere dagli attuali studi di fattibilità.
A questa iniziativa seguiranno varie forme di mobilitazione sul territorio per continuare a contrastare la presenza del pontile petroli nel nostro golfo.