Pubblichiamo la lettera pervenuta alla nostra redazione a firma dei consiglieri di minoranza Francesco Ferraiuolo e Sergio D’Arco, in risposta alle recenti dichiarazioni del Sindaco di Ponza.
Al Sindaco del Comune di Ponza
Sindaco Vigorelli,
francamente, le dobbiamo dire, che siamo rimasti letteralmente sbigottiti dalla sua inappropriata risposta alla nostra lettera aperta del 12 u.s., protocollata al n. 10833.
A fronte di un articolo di stampa che, dal tenore delle intercettazioni riportate, lascia intravedere uno scenario inquietante per il nostro comune, abbiamo sentito semplicemente il dovere di invitarla, nell’ambito dei poteri che le sono conferiti, a fare gli opportuni accertamenti onde ottenere chiarezza su quanto rivelato dal giornale.
E ciò perché, ove avesse avuto, eventualmente, gli elementi a conferma dei fatti oggetto di quelle intercettazioni, potesse assumere prontamente i provvedimenti necessari a tutela della sua onorabilità e dell’amministrazione che rappresenta, della quale anche noi facciamo parte, anche se nel ruolo di consiglieri di minoranza.
Quindi, da parte nostra è stata soltanto una normale e premurosa iniziativa a difesa dell’istituzione comunale senza nessun intento diffamatorio o speculativo che dir si voglia, come traspare in maniera chiarissima dalla nostra nota.
Abbiamo, se vogliamo, lanciato un segnale di allarme democratico.
Da lei, che rivendica un passato di persona contro la mafia, ci saremmo aspettati, pertanto, un cenno di apprezzamento e di condivisione, ma non è stato così.
Noi, che in quella nota ci siamo dichiarati pronti a batterci ed a stare sempre con chi vuole tenere l’isola libera da ogni oltraggio nonché a rifiutare che “a Ponza si applichi la citazione di Giovenale: “Omnia Romae/cum pretio (A Roma tutto ha un prezzo)” – questa sì una posizione politica – abbiamo ricevuto, attraverso un comunicato stampa pubblicato sul giornale on line “h24 notizie” e su vari social network, la minaccia di una denuncia penale e ci siamo visti appioppare l’appellativo di infami da lei che, evidentemente, ha dato una cattiva interpretazione al nostro scritto, travisando il tutto.
Non vogliamo lontanamente pensare che la speculazione politica, invece, l’abbia fatta lei ma, certamente, l’attribuzione di infamia che ha attribuito gratuitamente alle nostre persone costituisce un’offesa grave che sarebbe passibile, questa sì, di denuncia penale.
Ma stia tranquillo, non procederemo su quel piano: non rientra nel nostro stile denunciare le persone; siamo uomini formati ad una scuola di democrazia dove il dibattito è fatto di argomentazioni a cui si oppongono altre argomentazioni, in una dialettica, anche accesa se vogliamo, dove è la forza dei ragionamenti che deve prevalere sempre e su tutto e rimane confinata nell’ambito politico.
I tribunali li lasciamo ai veri delinquenti; noi con il nostro ragionamento le abbiamo dimostrato che abbiamo operato in buona fede per il bene pubblico e non siamo degli infami, e questo ci basta.
Prendiamo nota, comunque, sempre dal suo comunicato stampa sopra cennato, la sua dichiarazione con la quale asserisce che le persone coinvolte nella vicenda di che trattasi non hanno mai avuto a che fare, con certezza, con l’attuale amministrazione.
Ne prendiamo atto: questo, e solo questo, è quello che ci interessava sapere.
Ponza, lì 15 dicembre 2014
I CONSIGLIERI COMUNALI DI MINORANZA
Francesco Ferraiuolo
Sergio D’Arco
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