Sono anni che la popolazione di Le Forna chiede che sia aperta una farmacia. E ha tutte le ragioni di questo mondo. Il disagio di recarsi a Ponza Porto, in corriera o in auto, per comprare un’aspirina. L’umiliazione nell’ascoltare le lamentele dei turisti. Un senso di impotenza. Il sentimento di continuare a subire una discriminazione.
Questa amministrazione ha deciso di affrontare tutte le questioni di Le Forna (porto, strade, trasporti, depuratore, farmacia…) e lo ha messo nero su bianco nella “Mozione Le Forna” approvata nel 2013 dal Consiglio Comunale. L’opposizione, con Ferraiuolo e D’arco, votò contro la mozione.
Punto di partenza: avendo Ponza una popolazione di 3.350 abitanti e avendo già due farmacie, per la legge dello Stato non può avere una terza farmacia. Nè il Comune può obbligare una delle due farmacie del Porto a “traslocare” a Le Forna.
Il Sindaco, allora, ha cominciato col chiedere ai titolari delle due farmacie se fossero disponibili ad aprire uno “sportello” a Le Forna, o da soli o in alleanza con l’altra farmacia, anche per dividere i costì di gestione. Il Comune poteva offrire allo “sportello” una stanza nella struttura polivalente, con un canone d’affitto certamente ridotto. La risposta delle due farmacie è stata negativa.
E così, vagliate tutte le possibili alternative che la legge dello Stato consente, il 24 ottobre del 2014 il Sindaco ha scritto alla Regione Lazio chiedendo ufficialmente l’apertura di un dispensario farmaceutico a Le Forna, anche per venire incontro alle esigenze della popolazione residente e delle migliaia di turisti che scelgono l’isola per le vacanze.
Con successiva lettera del 25 novembre 2014, rispondendo ad alcune richieste di chiarimento della Regione, il Sindaco ha puntualizzato che il dispensario doveva essere aperto nel periodo 1° maggio/30 settembre, quando si registrano le maggiori affluenze.
La Regione, settore Politica del Farmaco, ha istruito la pratica e due settimane fa ha predisposto il testo della delibera della Giunta Regionale per approvare l’istituzione del dispensario a Le Forna. La Giunta l’ha approvata all’unanimità l’altro ieri, affidando la gestione del dispensario al Sindaco, che deve attenersi alle disposizioni dell’art. 6 della legge 362 del 1991.
Quell’articolo afferma che il Sindaco deve in primo luogo rivolgersi alle farmacie titolari, partendo da quella più vicina a Le Forna, per chiedere loro di assumere la gestione del dispensario. Nel caso di rinunzia, la legge afferma che il dispensario sarà gestito direttamente dal Comune (che così avrà anche una fonte di guadagno consistente).
Questo è il massimo che, al momento, si può fare per alleviare i disagi della popolazione fornese residente e dei turisti. E’ quello che la legge ci consente di fare.
E poiché la legge sul settore farmaceutico (e sul dispensario) è in vigore dal 1991, e cioè dalla bellezza di 24 anni, la popolazione di Le Forna può ben riflettere sulle inadempienze delle passate amministrazioni e soprattutto dei passati amministratori di Le Forna.
Un conto sono le chiacchiere da bar, altri i fatti concreti. I nostri.
E un grande grazie alla Regione Lazio che sta dimostrando in vari settori, dalle infrastrutture all’urbanistica, dai porti al turismo, dai trasporti alla sanità o alla scuola, di essere attenta alle esigenze della sua perla nel Mediterraneo e alle richieste di collaborazione del Comune di Ponza.