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Ponza: mare, turismo e francobolli

Le coordinate geografiche indicano 12.95 est di longitudine e 40.9 nord di latitudine nel mar Tirreno, a poche miglia dalla terra ferma. Stiamo parlando dell’incantevole isola di Ponza, la più grande delle Isole Pontine, tra le quali troviamo anche Ventotene, Palmarola, Gavi e Zannone. Con un territorio quasi completamente collinare e con una altezza massima di 280 metri s.l.m. Ponza vanta circa 3.400 abitanti equamente suddivisi nei 7,3 Km di lunghezza. La costa, molto frastagliata, presenta spiagge e calette che lasciano ogni visitatore senza fiato, come “Chiaia di Luna”, “Frontone”, “Cala Feola”, “Cala Fonte”, “Cala Gaetani” e la “Spiaggia delle Felci” una delle più rinomate di tutto l’arcipelago Pontino. Il mare cristallino e i fondali ‘tropicali’ rappresentano sicuramente il punto di forza
dell’isola che, nella stagione estiva, diviene meta, da diversi anni, di numerosi personaggi del mondo dello spettacolo. Facendo un salto nella storia, tra i personaggi più illustri forzatamente relegati a Ponza troviamo San Silverio, venerato patrono dell’isola, eletto papa nel 536 e esiliato sull’isola di Palmarola dove morì l’11 novembre 537. Silverio, poi canonizzato come martire, trascorse con tutta probabilità il suo esilio a Ponza, ma la leggenda ne colloca il ricordo a Palmarola che appariva, nella sua solitudine, luogo più adatto a sottolineare l’oltraggio ad un pontefice. Lo “scoglio di San Silverio” a Palmarola accoglie sulla sua sommità una cappellina che la pietà popolare vuole sia sorta sui resti della forzata residenza del santo. Ponza, dal canto suo, era considerata un posto dove gli abitanti erano pigri e si lasciavano affascinare dalle fanciulle; difatti, le leggende narrano che la maga Circe trasformò gli uomini in animali e la donne in sirene, per far svolgere loro un determinato lavoro, quello di attirare i navigatori per farli cadere in trappola.
Analizzando la storia più recente, si può notare come Ponza fosse diventata un luogo di penitenza per i nemici dei Borboni e, nel periodo fascista, luogo di confino per gli uomini politici avversi al regime. Dal 1934 l’isola passa dalla provincia di Napoli alla nuova provincia di Littoria, per poi tornare a quella di Napoli nel 1935 e, in maniera definitiva, a quella di Littoria nel 1937, la quale si è a sua volta trasformata nell’attuale Provincia di Latina. Il 16 novembre 2013 le Poste Italiane, nella serie dedicata al Turismo, ricorderanno l’Isola assieme ad altre quattro località turistiche quali San Leo (Rimini), Scanno (L’Aquila) e Tropea (Vibo Valentia).

I francobolli autoadesivi dal valore di 70 centesimi, saranno stampati in due milioni ed ottocentomila unità e raccolti in confezioni da ventotto. Nel valore dedicato a Ponza viene ripreso lo scorcio della cittadina vista dal mare, con il porto realizzato dai Borboni nella seconda metà del XVIII secolo. Due i bozzettisti che hanno lavorato alle immagini: Tiziana Trinca e Antonio Ciaburro, il quale ha realizzato il francobollo su Ponza.

a cura di Alessandro Di Tucci

redazione

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