di Piero Vigorelli
Un grande grazie dei ponzesi e del Sindaco ai ragazzi della Protezione Civile che sono intervenuti nella zona proibita del Cimitero dell’isola di Ponza che era diventata irriconoscibile, un groviglio di erbacce e quant’altro (hanno riempito 18 grandi sacchi), restituendo il rispetto che si deve al luogo e alle persone che ivi riposano in pace.
Hanno fatto molto più del loro dovere, avevano tutto il diritto di non fare quello che il sindaco aveva loro sommessamente invitato a fare, hanno agito in una situazione di pericolo per offrire a tutti i ponzesi, per il 2 novembre, una più dignitosa giornata del ricordo.
Le sbarre del PAI, lo sappiamo, hanno circondato anche una parte dello stupendo Cimitero di Ponza. E a chi sostiene che si tratti di una misura esagerata, che alla “batteria” non è mai successo nulla dai tempi dei tempi, ricordo soltanto che un paio di settimane fa nella zona oggi interdetta sono caduti alcuni sassi di una decina di chili ciascuno.
Il pericolo non è immaginario, è reale.
Comprendo il dolore di chi non può più portare un fiore sulla tomba di una persona a cui continua a voler bene. A costoro e a tutti chiedo di avere pazienza, perché il Comune e la Regione stanno lavorando per assicurare una soluzione positiva.
Per mettere in sicurezza la zona proibita occorrerebbero parecchi milioni di euro che non ci sono e che comunque, anche se spesi bene, non garantiscono affatto un livello di massima tranquillità.
La soluzione alternativa individuata è quindi questa: l’attuale Cimitero diventa Monumentale, mentre sul lato a sinistra che da verso il mare, nascerà la nuova area cimiteriale.
I terreni saranno espropriati per motivi di pubblica utilità, la nuova area metterà in luce e valorizzerà anche i resti della Villa di Giulia, moltiplicando così il valore simbolico del nuovo luogo di culto dei propri cari.
Sul lato mare, prima della falesia, sarà costruito un armonico muro di protezione nel quale saranno incastonati i nuovi ossari ed è qui che verranno trasferiti i resti oggi nella “batteria” e nella zona proibita, per restituire ai parenti il diritto a deporre un fiore.
Stiamo lottando contro la burocrazia, che è la brutta bestia che ha rovinato l’Italia, per accelerare i lavori ben sapendo che nell’attuale Cimitero non ci sono più spazi disponibili e che il Comune è già stato costretto ad “occupare” spazi liberi in alcune cappelle gentilizie.
Siamo convinti che la soluzione proposta sia la più ragionevole e che sia anche molto bella.
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