Ogni anno, nel periodo che va dalla metà di marzo alla metà di maggio, l’isola di Ponza si riempie di visitatori.
Ma non si tratta di turisti, bensì di milioni di uccelli appartenenti a oltre cento specie, che arrivano sulle isole pontine nel corso della lunga migrazione tra i siti di svernamento africani e quelli di nidificazione europei. A Ponza si fermano per recuperare le forze e nutrirsi, in vista dell’ultima parte della traversata. Ad alcuni manca poco, nidificheranno in Italia. Altri, diretti verso il nord Europa, hanno davanti a sé almeno un’altra settimana di volo.
un tempo si pensava che Ponza fosse per gli uccelli solo una rapida tappa, di recente gli studi hanno mostrato come sia in realtà un importante sito di stop over in cui si fermano anche per molti giorni. Così nel 2002 è nato sull’isola il Centro di Ricerca sulla Migrazione (coinvolto nel progetto internazionale Piccole Isole coordinato dall’ISPRA, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), per studiare l’ecofisiologia e la fenologia degli uccelli migratori e monitorare le loro popolazioni tramite l’inanellamento.
Il tutto, al momento, sotto la bandiera della stop over biology, una branca della biologia che studia i fattori che influiscono sulla permanenza degli uccelli in siti come Ponza, dall’antropizzazione del territorio fino al cambiamento climatico, agli ormoni legati alla migrazione e molto altro.
Nella foto: Una femmina di rigogolo (Oriolus oriolus), caratterizzata dal manto giallo-verdastro e il petto striato di grigio. I rigogoli si nutrono di insetti e frutta e costruiscono il nido tra le biforcazioni dei rami.
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