Ponza, Vigorelli: “Il porto turistico a Cala dell’Acqua è una necessità assoluta”

A CALA DELL’ACQUA

di Piero Vigorelli

Come promesso, informo il Consiglio Comunale e la popolazione sui risultati della prima Conferenza dei Servizi sul porto turistico a Cala dell’Acqua che si è tenuta martedì 14 aprile presso la Regione Lazio.

Si è aperta con una dichiarazione “politica” del Sindaco che ha ricordato come la nuova Amministrazione comunale riprende per i capelli ciò che la vecchia Amministrazione aveva cominciato a fare nel 2008 e poi ha chiuso nel dimenticatoio.

“Per Ponza e soprattutto per la zona di Le Forna, il porto turistico a Cala dell’Acqua è una necessità assoluta e lo è da ogni punto di vista.

– L’isola negli anni ha avuto uno sviluppo diseguale. Le attività turistico ricreative si sono concentrate a Ponza Porto. Qui sono state date le concessioni per i pontili e le autorizzazioni per i noleggi delle imbarcazioni. Qui è nato lo sfruttamento di Frontone. Qui sono state create o ampliate le strutture alberghiera. Qui si è lavorato per impedire la riapertura di Chiaia di Luna, perché avrebbe dimezzato i guadagni di Frontone. Qui si è lavorato scientemente per boicottare la realizzazione di un porto turistico a Le Forna, nella errata presunzione che questo avrebbe dirottato il turismo nautico dall’altra parte dell’isola.

– L’attuale Amministrazione, invece, è intenzionata a migliorare l’offerta turistica a Ponza Porto, ma è anche determinata a creare una offerta turistica seria, concreta, valida, competitiva, a Le Forna.

– Il porto turistico a Cala dell’Acqua è il perno centrale di questa operazione di sviluppo economico. Tutta l’area di Le Forna, finora rimasta negletta dalle vecchie amministrazioni, trarrà dei vantaggi enormi. Ma non solo. Quello che non hanno mai voluto capire alcuni operatori turistici di Ponza Porto, è che l’aumento dell’offerta del turismo nautico che si realizza con il porto turistico, sarà un toccasana per tutta l’economia dell’isola.

– In secondo luogo, la realizzazione di un porto turistico a Cala dell’Acqua è una grande operazione di risanamento ambientale e di riqualificazione di un’area, quella della ex miniera Samip, che dal 1975 è stata sommersa solo dalle chiacchiere e dalle promesse mai mantenute. Sono 40 anni che la miniera è stata chiusa e sono 40 anni che quell’area è rimasta abbandonata.

– In quell’area ci sono molti resti delle diverse strutture dell’industria estrattiva che stanno andando a pezzi, c’è la banchina del vecchio porto della miniera, c’è una archeologia industriale da riqualificare. E’ una vasta area, quasi tutta di proprietà comunale, che deve poter rinascere e riqualificarsi in industria turistica, che è la nuova “miniera” dell’economia dell’isola.

Gli Enti qui autorevolmente rappresentati e le società che hanno redatto i progetti per un porto turistico a Cala dell’Acqua qui presenti, hanno la certezza che l’Amministrazione comunale è determinata a realizzare questa struttura”.

Dopo questa premessa, la Conferenza ha ragionato sulla correttezza della procedura instaurata dalla vecchia Amministrazione. La ragione è molto semplice: se allora tutto è stato fatto a regola d’arte, si prosegue il cammino a passi spediti. Se invece ci fossero state irregolarità anche formali, la Conferenza dei Servizi e il Comune prima si devono preoccupare di sanarle, poi potrà riprendere la navigazione verso il nuovo porto turistico.

Posso assicurare che al momento abbiamo un solo dubbio, che sarà chiarito nei prossimi giorni, all’esito delle nuove verifiche.

Ma la cosa di capitale importanza è quella di partire con il piede giusto, agendo con la massima trasparenza e lealtà, per non inficiare il procedimento e per togliere qualsiasi arma ai nemici giurati del porto, che ne inventeranno una più del diavolo per boicottare i lavori e conservare il loro spudorato malloppo estivo.

Devo dire che la delegazione del Comune è rimasta assolutamente soddisfatta della discussione che si è instaurata.

Tutti hanno convenuto che il percorso deve essere assolutamente rigoroso e inattaccabile-

Le due società, che pure hanno già aspettato 6 anni con il progetto pronto e i soldi in cassaforte, hanno immediatamente aderito a questa linea di condotta.

La Regione Lazio, con le diverse Direzioni presenti e competenti (area Porti, area turistico-ricreativa, area valutazione ambientale, area Urbanistica, area Infrastrutture e Ambiente), ha supportato il Comune con competenza e determinazione.

Era dai tempi della presidenza regionale di Gabriele Panizzi che Ponza non registrava tanto collaborazione da parte della Regione Lazio.

Il primo di questi impegni è stato l’inserimento di Cala dell’Acqua nel “piano porti” della Regione Lazio. Per essere chiari: prima di questo atto, che il Comune aveva sollecitato l’anno scorso, la vicenda porto turistico sarebbe finita a tarallucci e vino. Non si poteva fare un porto dove non è previsto un porto. Era come dire parcheggia la tua auto dove non c’è il parcheggio.

Per ultimo, si può segnalare che la Conferenza ha già acquisito alcuni pareri positivi. Quello della Marina Militare, quello dell’Agenzia delle Dogane (con alcune puntualizzazioni assolutamente legittime e condivisibili). Anche l’Autorità di Bacino ha segnalato a tutti le problematiche relative al PAI e le due società sono già al lavoro per aggiornare i loro progetti, redatti nel 2009, alle nuove successive normative (il primo PAI è datato 2011).

In definitiva è stato fatto un buon lavoro. C’è concordanza nelle scelte e nei percorsi da seguire. C’è grande e positiva collaborazione fra gli Enti. Ci sono le due società che concorrono per la realizzazione del porto turistico che sono più intenzionate che mai a realizzarlo.

Siamo agli inizi. E’ un buon inizio.

Gestione cookie