Cambia la tipologia di merci in arrivo al porto di Gaeta, dove aumentano i prodotti forestali e gli imbarchi a ciclo chiuso di merce sfusa come il cemento per il nord Africa e calano le merci come il carbone (-35%). L’Associazione degli Operatori del Porto di Gaeta soddisfatta per il mantenimento dei livelli occupazionali stabili a circa 400 unità, cui vanno aggiunti i lavoratori dell’indotto
Cambiano le merci in arrivo al porto di Gaeta. E resta stabile l’occupazione ad esso strettamente legata.
In base ai dati 2015 resi noti dall’Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, lo scalo ha fatto registrare un traffico complessivo pari a 1,816 milioni di tonnellate di merci, con dati in chiaro e scuro in base al tipo di prodotto e con un calo complessivo del 4,2% pari a circa 80mila tonnellate in meno rispetto all’anno precedente.
Le merci liquide movimentate sono aumentate di 43mila tonnellate (+3,7%) toccando quota 1,222 milioni di tonnellate; le merci secche hanno toccato quota 593mila tonnellate complessive, pari a una flessione del 17,3% (124mila tonnellate in meno). Fra le merci secche, le rinfuse solide si sono ridotte del 21,6% mentre le merci secche in colli sono diminuite dell’1,5%.. Considerando solo la movimentazione delle rinfuse solide, le uniche a far registrare un miglioramento quantitativo sono stati i fertilizzanti, che sono aumentati del 71,6% raggiungendo quota 80mila tonnellate rispetto alle 46mila del 2014. In calo del 35% il carbone, che in un anno è passato da 190mila tonnellate a poco meno di 124mila, e del 17% i prodotti chimici, passati da 59mila a 49mila tonnellate.
In compenso, gli accosti delle navi sono passati da 193 a 234. Fra queste anche alcune navi da crociera, che nel 2015 hanno portato più passeggeri a Gaeta: se nel 2014 erano stati 1.193, nel 2015 son più che triplicati toccando quota 3.936.
Porto e occupazione
Il Porto di Gaeta si conferma anche nel 2015 come un importante polo occupazionale per tutto il basso Pontino, in grado di dare lavoro stabilmente a circa 400 persone più lavoratori dell’indotto risultando così la seconda “azienda” della provincia di Latina.
A queste voci va aggiunta anche quella legata alle tasse portuali che garantiscono un importante introito per lo Stato, pur se poca cosa rispetto ai grandi porti nazionali come Genova, Civitavecchia, Livorno o Gioia Tauro.
Futuro
Per l’Associazione degli Operatori del Porto di Gaeta, per le maestranze che lavorano sulle banchine e per gli impiegati e gli amministrativi che lavorano per le società o le agenzie ivi attive un fattore importante per lo sviluppo sarà il completamento degli scavi nel fondale antistante il porto, dove dal mese di ottobre è attiva una draga da 160 tonnellate che nel 2017 porterà il limite a -12 metri rispetto agli attuali 9,5.
Il materiale scavato dal fondo del mare sarà contemporaneamente utilizzato come “precarica” nella vasca colmata già in essere, accelerando così il processo di consolidamento necessario alla creazione dei futuri piazzali retrostanti la nuova Banchina Nord. Le nuove banchine porteranno nuovi traffici navali a vantaggio delle aziende che fanno parte dell’Aopg, di tutta l’economia della provincia di Latina e in particolare dal golfo di Gaeta e del suo entroterra.