Ancora una volta porto sicuro grazie a Autorità e Operatori portuali. Alla luce del dissequestro, disposto dal Tribunale di Cassino, delle materie prime secondarie accumulate in porto e poi imbarcate su nave, facciamo luce sulle procedure di accumulo, trattamento e imbarco di questo materiale riciclabile.
Il materiale ferroso presente sulle banchine del porto di Gaeta può partire. Lo ha decretato il tribunale di Cassino che, dopo un anno di indagini, ha dato il via libera all’imbarco su nave e alla sua spedizione in Turchia. Un grazie quindi alle autorità intervenute, che hanno sancito una volta di più che questo ferro non è un rifiuto ma è una “materia prima secondaria” che andrà a essere fusa e riciclata per essere nuovamente immessa sul mercato con altra forma e con grande risparmio per tutto l’ecosistema, dato che ci sarà meno bisogno di scavare montagne e rocce alla ricerca di questo prezioso materiale col quale vengono costruiti migliaia di oggetti.
Limitandoci al porto di Gaeta all’indomani del dissequestro ordinato dal Tribunale facciamo chiarezza sul flusso ed i rigidi controlli che avvengono.
Fase 1: Il ferro proveniente ad esempio da recuperi di lavorazioni, da auto rottamate o da privati cittadini viene recuperato tramite delle grandi calamite che lo separano da altri materiali non ferrosi. Il rottami ferrosi ricavati, vengono caricati su camion. Una volta carichi, e insieme alle previste certificazioni, tali mezzi partono con destinazione l’area portuale di Gaeta autorizzata alla ricezione del materiale.
Fase 2: il ferro da riciclare arriva su camion. Dopo un controllo da parte delle autorità presenti in porto, viene scaricato e depositato in un’area ad hoc della banchina, predisposta con reti metalliche e muri di contenimento per impedire che il materiale cada in mare e con canali di scolo per raccogliere quelle sostanze che dovessero scivolare da tale materiale, soprattutto durante le giornate di pioggia. Queste canalizzazioni fanno confluire i liquidi piovani in una vasca di raccolta e contenimento che verrà smaltita in un secondo momento secondo le norme di legge.
In questa fase vengono svolte dagli operatori logistici le attività di movimentazione e stoccaggio del ferro secondo le norme europee per conto dei proprietari della merce. Queste operazioni vengono svolte secondo le disposizioni particolari impartite dagli Enti competenti per l’area portuale emanate preventivamente e specificamente per tale tipologia di prodotto. Il tutto sotto il vigile e costante controllo di tutte le Autorità presenti ed operanti in area portuale come avviene tra l’altro per tutte le merci in transito nell’area.
Fase 3: periodicamente, al porto di Gaeta arriva una nave vuota: gli operatori logistici caricano questo ferro su tale nave e verrà ritirato e lavorato dall’azienda che lo ha acquistato secondo le procedure del paese di destinazione.
Curiosità:
Le cosiddette materie prime secondarie sono costituite da scarti di lavorazione delle materie prime oppure da materiali derivati dal recupero e dal riciclaggio dei rifiuti. Nel caso del ferro, se proviene da centri di recupero autorizzati che provvedono alla rottamazione e separazione del materiale ferroso da altri materiali secondo la Normativa Europea 333/2011, il materiale prodotto viene considerato Materia Prima Secondaria.
Il regolamento europeo 333/2011 prevede una tolleranza del 2% di eventuali materiali non ferrosi (esplicitamente definiti)
Le Autorità competenti hanno emanato apposito Dispositivo Normativo per la gestione degli arrivi di Materie Prime Secondarie all’interno del Porto Commerciale di Gaeta, allo scopo di garantire controlli preventivi di conformità.
Il Porto di Gaeta è uno dei pochissimi porti Italiani ad avere rete di drenaggio e trattamento delle acque di prima pioggia. Tutta la merce in arrivo in area portuale, prima dell’eventuale sosta temporanea è sottoposta al vaglio e alla verifica degli Enti di controllo.
Tutta la merce in arrivo in area portuale, prima dell’eventuale sosta temporanea è sottoposta al vaglio, verifica e controllo degli Enti di controllo
Tutte le soste temporanee di merce in area portuale sono sottoposte a preventiva autorizzazione della competente Autorità Portuale.
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