Porto turistico in località Cala dell’Acqua, Vigorelli: “Ponza Cambia”

Sull’Albo Pretorio del Comune troverete la Determinazione del 14/10/2015 del Settore Area Porti. E troverete anche l’avviso sulla pubblicazione delle domande di concessione per la realizzazione e gestione di un porto turistico in località Cala dell’Acqua.

La materia è complicata e per capirla bisogna essere proprio bravi. Come il nostro Assessore Giuseppe Feola che ci si buttato dentro come un pesce.

In due parole, comunque, quei testi vogliono dire che abbiamo inserito l’Avanti Tutta per il porto turistico che Le Forna aspetta dal 1975 e che finora era stato boicottato con intelligenza criminale.

Come tutti ricorderete, il 26 novembre dell’anno scorso il Consiglio Comunale ha deciso di riprendere per i capelli le vicende del porto turistico a Le Forna e di quello a Ponza

Abbiamo convocato per il 14 aprile del 2015 una Conferenza dei Servizi presso la Regione Lazio per esaminare tutta la documentazione e le carte del passato, dal 2009 a quel giorno, da quando la società Marina di Ponza srl aveva presentato in Comune una domanda e un progetto per realizzare e gestire un porto turistico a Cala dell’Acqua.

A quel primo progetto si erano presentati in concorrenza altri due progetti, quello della società Marina di Cala dell’Acqua srl e quello della società Marina Cala de’ Medici (Gruppo Teseco).

Alla riunione in Regione ci siamo resi conto che stavamo camminando su un campo minato. Bastava fare un passo in avanti e saltava tutto. Non avevamo scampo. 

Perché ?

Le mine “anti-portoerano state disseminate dalle Amministrazioni precedenti, che pure erano costellate da vicesindaci, assessori e consiglieri fornesi purosangue.

Quei pochi fornesi contrari al porto turistico con argomenti da manicomio (se fanno un bar al porto, i signori delle barche non verranno mai a prendere un caffè al Tartaruga), alleati con quelli del “malloppo estivo” di Ponza porto (se si fa il porto turistico a Le Forna, le barche andranno tutte di là), avevano pensato bene come boicottare per l’ennesima volta la realizzazione di questa struttura che farebbe decollare Le Forna e tutta Ponza.

La faccio breve…. Per le gare bisogna pubblicizzare la cosa sulla Gazzetta Europea, sulla Gazzetta Italiana, sull’Albo Pretorio del Comune, su un quotidiano nazionale e su uno locale.

I nostri predecessori non hanno rispettato questo aspetto formale e sostanziale, “zompando” la Gazzetta Europea e il quotidiano locale.

Una svista ? No, una mascalzonata.

Se si fosse andati avanti, tutta la procedura sarebbe stata viziata dall’inizio e tutto sarebbe andato a gambe all’aria. 

Chi aveva organizzato lo stratagemma ci spettava solo al varco, per far scattare la ghigliottina dei ricorsi.

Per nostra intelligenza e fortuna ci siamo accorti in tempo della trappola mortale.

Abbiamo così rimesso in moto la macchina andando indietro, in retromarcia, per rifare la procedura in modo corretto e ineccepibile, per metterci al riparo da qualsiasi azione strumentale diretta ad affossare la realizzazione del porto turistico a Le Forna.

Dobbiamo dire che abbiamo trovato le società concorrenti solidali con questa nostra scelta, anche se consapevoli che avrebbe rubato altro tempo dopo i sei anni di attesa (dal 2009) che qualcosa si muovesse.

Le società presenti alla Conferenza dei Servizi del 14 aprile 2015 hanno capito che non erano su “Scherzi a parte“, che il Comune di Ponza era determinato a realizzare il porto.

Hanno hanno accettato e condiviso la nostra idea di rimettere in riga la vecchia procedura e, nel frattempo, di aggiornare il loro iniziale progetto rispetto alle nuove normative europee e alle problematiche del PAI.

Così è stato fatto… Retromarcia per rifare correttamente le procedure e marcia avanti per aggiornare i progetti.

Adesso si può innestare l’Avanti Tutta.

I progetti sono a disposizione di chiunque vorrà visionarli, sia per presentare domande e progetti concorrenti (con tutta la documentazione necessaria, le relazioni tecniche, le planimetrie, i computi metrici, i piani economici e finanziari…) e sia per eventuali osservazioni.

Per questa fase ci sono 90 giorni di tempo, fino al 20 gennaio 2016.

Poi il Comune convocherà la nuova Conferenza dei Servizi per vagliare i progetti e decidere motivatamente quello che verrà scelto dal Comune.

Sulla strada troveremo altri ostacoli. Ma ormai è libera dalle mine che erano state collocate ad arte.

Il percorso è a zig zag, ma l’avvenire è luminoso” (Mao Tse-tung).

Sappiamo che alcuni a Le Forna non digeriscono la cosa per ragioni di piccola bottega. Sappiamo che al porto quelli del “malloppo estivo” (definizione dell’ex sindaco Silverio Lamonica) non vorranno demordere.

Piano piano si convinceranno che hanno torto a pensarla in quel modo.

Cala dell’Acqua deve diventare la nuova “miniera” turistica di tutta Ponza.

Piero Vigorelli. 

 

Gestione cookie