Sono tante le segnalazioni arrivate in questi giorni a Confconsumatori da molte parti d’Italia riguardo alle anomalie registrate nei pagamenti per i rifornimenti di carburante effettuati con carte di pagamento ricaricabili.
I titolari delle carte, dopo aver fatto rifornimento al distributore automatico, hanno infatti denunciato di aver visto addebitare sul loro conto la pre-autorizzazione di 100 euro per oltre una settimana. Di norma, conclusa l’erogazione di carburante, la pre-autorizzazione dovrebbe terminare entro breve tempo e non durare addirittura settimane, negando, di fatto, ai consumatori la possibilità di usare le somme di denaro presenti sul conto.
Questa lunga pre-autorizzazione ha fatto sì che talvolta le carte ricaricabili andassero anche virtualmente in rosso – come segnalato dal caso di un pieno di soli 5 euro per un motorino – impedendo per diversi giorni al titolare di utilizzare il saldo, ovvero i soldi depositati nella carta per effettuare i pagamenti.
«In una situazione economica come quella odierna – ha commentato Franco Conte, responsabile della Confconsumatori Latina – è irresponsabile e impensabile di privare, anche solo di poche decine di euro, le famiglie per diversi giorni. Le pre-autorizzazioni dovrebbero infatti durare, al massimo, alcuni minuti ed essere cancellate dal sistema con l’addebito della spesa effettiva dell’utente».
Tutto ciò, segnala Confconsumatori, è inaccettabile, pertanto l’associazione durante la scorsa settimana ha chiesto con un esposto l’intervento di AGCM e della Banca d’Italia per verificare la liceità della condotta della società di vendita di carburante presso la quale si verificano questi fenomeni di lunghissima pre-autorizzazione (attualmente la società evidenziata nei vari reclami è sempre la medesima) e la liceità della convenzione con NEXI, altra società che emette le carte di pagamento interessate.
I consumatori che hanno riscontrato una simile disfunzione o sottrazione temporanea di disponibilità della carta, possono descrivere e documentare il loro caso scrivendo alla casella risparmio@confconsumatori.it
Comunicato stampa