“Non era scontato affrontare il tema delle migrazioni in questo momento. Noi abbiamo pensato che fosse un atto dovuto e un’occasione importante per confrontarci e discutere, per provare a comprendere le ragioni del presente e gli scenari del futuro, senza dogmatismi o strumentalizzazioni, secondo lo spirito di quel grande intellettuale che fu Vittorio Foa”. Così il Sindaco Sandro Bartolomeo aprendo la cerimonia di consegna del Premio Internazionale dedicato alla memoria dello statista e padre costituente che nel 1998 fu nominato cittadino onorario di Formia. L’incontro si è tenuto domenica mattina al teatro Remigio Paone, a chiusura della tre giorni di eventi che ha visto salire sul palco studiosi, artisti, intellettuali e operatori impegnati nel settore della mediazione culturale.
Al tema delle migrazioni, oggetto di questa II edizione, sono stati dedicati dibattiti, incontri letterari, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche e concerti.
“Secondo alcuni antropologi – ha ricordato Bartolomeo -, non avessimo migranti, saremmo destinati all’estinzione nell’arco di pochi secoli. Il nostro patrimonio genetico è più vicino a quello degli africani che a quello dei norvegesi che invece consideriamo più affini per colore della pelle e grado di civiltà”.
Giuria presente al completo. Accanto al Sindaco le figlie di Vittorio Foa – Anna e Bettina – e il presidente, lo storico Carlo Ginzburg: “Bisogna tener d’occhio e allontanare quanto sta accadendo nel nord Europa – ha dichiarato quest’ultimo – con proposte di legge che denotano acuti di xenofobia. Le stesse impronte digitali, che pure sono necessarie in alcuni contesti, poco dicono sulla nostra identità perché noi tutti siamo uomini solo in relazione ai nostri simili”.
Il primo dei riconoscimenti è andato alla città di Lampedusa per lo spirito dimostrato in questi anni di sbarchi e tragedie del mare. A ritirarlo il portavoce del sindaco Giusi Nicolini che ha ringraziato Formia sottolineando l’importanza dei ponti culturali per unire realtà nel segno dell’umanità e dell’accoglienza.
Un fondamentale contributo in questa eroica lotta per la vita tra le acque del Mediterraneo è offerto dalla Guardia Costiera. A ritirare il premio “Foa” c’era l’Ammiraglio Vincenzo Melone, Comandante generale delle Capitanerie di Porto. “Dal 1991 – ha ricordato quest’ultimo – abbiamo salvato 700.000 vite, ma il nostro pensiero va a tutti quelli per cui non siamo riusciti a prestare soccorso in tempo. Sono commosso ed orgoglioso per tutti i miei uomini, che considero eroi moderni e vi ringrazio per il riconoscimento: è per loro”.
Sul palco è poi salita Lilia Bicec, autrice per le edizioni Einaudi di “Miei cari figli, vi scrivo”, un toccante documento che racchiude le sofferenze di tante emigranti. Donne che, come lei, hanno rinunciato alle ambizioni personali per scappare dal proprio Paese in cerca di condizioni di vita migliori, lasciando però dietro un vuoto di affetti non sempre colmabile. Così un passo del libro che ha ricevuto il Premio “V. Foa” dal comitato letterario composto dal dott. Lino Angiuli, dal prof. Francesco De Nicola e dal prof. Sebastiano Martelli: “Maledico i vestiti che ho addosso, li sento sempre più pesanti; maledico gli stivali con i tacchi che sprofondano nel fogliame della foresta; maledico la borsa in cui tengo solo lo stretto necessario e che ora mi sembra solo un grande peso. Continuiamo a camminare a piccoli passi, senza far rumore. Nel mezzo della foresta, nel pieno della notte, sei donne in fuga vogliono raggiungere l’Italia”.
Dalla letteratura al cinema. Angelo Carbone (sceneggiatore), Daniele Di Biasio (regista) e Federico Pedroni (critico cinematografico) hanno scelto di premiare il documentario “MINI Expo – Made In The New Italy” del collettivo ZaLab, una collezione di 5 cortometraggi sui braccianti agricoli che lavorano in Italia oggi provenendo da ogni parte del mondo, con pochi diritti, pochi soldi, poche speranze. Un ragazzo africano nel documentario afferma: Se avessi saputo di venire nel vostro Paese per arrampicarmi sugli alberi a raccogliere le arance a 23€ al giorno, sarei rimasto in Africa”.
In chiusura cinque giovani studenti meritevoli degli istituti scolastici di Formia sono stati premiati con una borsa di studio per continuare il loro impegno. Nel segno di quell’ottimismo distintivo, curioso e partecipe che animò la vita, lo studio e le opere di Vittorio Foa e che oggi rappresenta uno dei lasciti più importanti che ha offerto in eredità alle nuove generazioni.
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