Meriti artistici, serietà e coerenza nella ricerca e nella divulgazione dell’Arte italiana nel mondo: queste le motivazioni del Premio Una Vita dell’Arte 2013 a Lucio Del Pezzo. L’ambito riconoscimento artistico della Città di Gaeta e dell’Associazione Culturale Novecento sarà consegnato all’artista, pittore e scultore italiano domenica 15 dicembre 2013, alle ore 10.30, presso la Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea di Gaeta.
Alla cerimonia parteciperanno il Sindaco Cosmo Mitrano, il Presidente dell’Associazione Novecento Antonio Lieto e rappresentanti del mondo culturale e associazionistico gaetano.
“Anche quest’anno il Premio “Una vita per l’Arte – afferma il Sindaco Mitrano – si caratterizza per l’alto profilo artistico e umano del vincitore Lucio Del Pezzo di cui si riconoscono in maniera inconfutabile la qualità artistica, la passione e l’attaccamento al lavoro come scopo di vita. Un grazie di cuore da parte dell’intera Amministrazione va all’Associazione Culturale Novecento ed in particolare al suo Presidente Antonio Lieto, per il costante impegno profuso nelle promozione artistica e culturale del nostro territorio, attraverso le varie, e sempre interessanti, iniziative della Pinacoteca Comunale”.
Lucio Del Pezzo di origini napoletane, si diploma in Pittura decorativa all’Istituto d’Arte e s’iscrive al corso di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, diretto da Emilio Notte. Risale al 1957 la sua prima personale a Padova.
Sin dagli esordi Del Pezzo prende parte al dibattito artistico nella sua città; è vicino al Movimento nucleare di Enrico Baj ed è sensibile alla lezione di Colucci. Con Biasi, Di Bello, Fergola, Luca (Castellano) e Persico fonda il Gruppo 58, di tendenza neo dadaista e neo surrealista, quindi aderisce al Manifeste de Napoli. Dal 1959 collabora poi alla rivista Documento Sud, vero riferimento intellettuale per tanti giovani artisti napoletani che in quegli anni tentano di sdoganare la pittura locale dal provincialismo di maniera e proporre una via alternativa all’astrattismo dilagante. Le opere di questo periodo propongono assemblaggi di vari oggetti e collage con frammenti di stampe e immagini popolari.
Nel 1960, su invito di Baj e Arturo Schwartz, si trasferisce a Milano, allora principale centro d’arte contemporanea italiano. Nel 1961 ottiene il Carnagie International Award a Pittsburg ed espone per la prima volta a New York.
E’ invitato alla XXXII Biennale di Venezia del 1964 e nello stesso anno realizza con Baj il Labirinto del Tempo libero per la Triennale di Milano prima di trasferirsi a Parigi, dove s’inserisce velocemente e brillantemente nell’ambiente artistico, entrando a far parte del Comitato di selezione del Salon de la Jeune Peinture e del Salon de Mai.
Nel 1966 la XXXIII Biennale di Venezia gli riserva un’intera sala e nello stesso anno riceve importanti incarichi scientifici per l’Istituto delle Arti di Minneapolis. L’anno successivo sue opere sono presenti, con quelle di De Chirico, Morandi, Carrà, De Pisis, Sironi e Gnoli, nella mostra sulla Metafisica di Ginevra alla galleria Kruger.
E’ del 1968 la prima personale parigina e l’acquisizione, da parte dello Stato francese di due sue opere da inserire nella sezione Metafisica del Museo di Grenoble, a conferma di come il movimento dechirichiano, con le sue lunghe ombre e i suoi misteri, abbia una certa ma misurata influenza sulla sua opera.
Nel 1970 inizia la sua collaborazione grafica con l’Olivetti e poi con la Renaut Italia, mentre prima Parma e poi Milano, nel 1974, gli dedicano due retrospettive. L’autorevolezza artistica ormai raggiunta, fa sì che Del Pezzo riceva numerosi incarichi di docenza e gli siano commissionate opere da istituzioni pubbliche italiane e estere.
Nel 1979 torna a vivere in Italia, ristabilendosi a Milano dove dal 1984 insegna Pittura sperimentale all’Accademia di Brera. Progetta le scenografie per alcune opere musicali e balletti e si reca prima in Russia e poi in Giappone per motivi artistici, quindi visita in successione l’India, il Nepal e la Polinesia alla ricerca di nuove forme e colori.
Nel 1997 riceve il Premio Imola e nell’occasione si pubblica la sua monografia A Zig-zag.
A cavallo del terzo millennio esegue diversi lavori per spazi pubblici e privati, tra i quali due opere in ceramica e una scultura di bronzo per due stazioni della Metropolitana di Napoli.
Nel 2000, a Darmstadt in Germania, nel 2007, alla galleria Vinciana di Milano, e nel 2008 al Palazzo Doria di Loano, si tengono tre sue grandi retrospettive.
Al 2002, invece, risale l’ultima mostra nella sua città natale.
Nel 2011, la Gallerie Sapone di Nizza ospita una sua personale che si può ora ammirare integralmente nella Pinacoteca comunale di Gaeta per la gentile concessione delle opere da parte del gallerista di origini gaetane. In questa esposizione Lucio Del Pezzo, da perfetto illusionista, attraversa da protagonista e con personalità cinquanta anni di storia della pittura italiana, rimescolando riferimenti e ricordi, riordinando nelle sue opere, con gustosa ironia, singolare linguaggio semantico e abilità manuale semplici oggetti quotidiani realizzando la magia catartica del gioco.
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