In relazione al contenuto dell’articolo apparso su Repubblica.it il 31 ottobre 2020, dal titolo “Prescrive farmaco salvavita a un anziano, la Asl di Latina gli pignora lo stipendio: “Risarcisca le spese”, la Direzione della ASL di Latina ritiene necessario precisare che allo scopo di contrastare il fenomeno dell’iperprescrizione farmaceutica, sono state poste in atto diverse strategie. Alcune di queste hanno riguardato l’organizzazione di momenti di confronto con i medici prescrittori, sia individuali che collettivi di natura formativa, che hanno determinato risultati soddisfacenti.
Oltre a questo, sono state istituite, in conformità dai contratti e dagli accordi collettivi nazionali, specifiche Commissioni paritetiche per la valutazione dell’appropriatezza alla quale partecipano, oltre ai medici della ASL, Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta e specialisti ambulatoriali che operano sul territorio.
Ai medici iperprescrittori, viene richiesto di motivare le scelte effettuate che, quando non giustificate da evidenze scientifiche e dalle buone pratiche cliniche, determinano l’adozione di sanzioni come accaduto nel caso di specie. È opportuno sottolineare che tutte le decisioni della Commissione per l’appropriatezza prescrittiva, sono state adottate all’unanimità o, in ogni caso, senza voti contrari.
Che la Commissione non abbia intenti di carattere persecutorio, ne sono prova la Composizione paritetica, la modalità di lavoro, basata sul contraddittorio, e l’approccio unanime nell’adozione delle decisioni conseguenti. Va inoltre rilevato che i parametri impiegati per l’individuazione di pratiche iperprescrittive, già include valori che considerano ampiamente la naturale variabilità dei comportamenti prescrittivi legati alle condizioni soggettive ed individuali degli assistiti.
Nessun desiderio, quindi, di penalizzare chi prescrive farmaci utili per la cura dei soggetti che ne hanno bisogno, ma il perseguimento dell’obiettivo di fornire segnali chiari laddove, attraverso la prescrizione di farmaci in notevole soprannumero rispetto al necessario, si rende necessario tutelare proprio la salute delle persone malate che potrebbero subire effetti collaterali, anche gravi, da un’assunzione eccessiva di farmaci. D’altronde, si comprende facilmente che non è aumentando la dose del farmaco, abbondantemente oltre la soglia massima stabilita, che si può stabilizzare lo stato di salute di un paziente, ma attraverso l’adozione di strategie terapeutiche alternative che, nel caso del medico in questione, non sono state prese in alcuna considerazione.
Latina 02/11/2020
Presidente Commissioni Appropriatezza Prescrittiva ASL Latina
Dr. Loreto Bevilacqua
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