Il percorso della legge. Il primo provvedimento il 15 maggio scorso, con la memoria di Giunta con cui avviare il percorso per approvare la legge. Dal 25 maggio al 14 giugno è stata invece a disposizione una consultazione pubblica online aperta a contributi, suggerimenti e proposte. Il 14 giugno c’è stato un tavolo con le parti sociali. Tanti gli incontri in queste settimane con tutti gli attori interessati.
Ecco quali sono i pilastri della legge, che non riguarda solo i rider ma in generale il lavoro digitale:
• Salute e sicurezza. Si riconosce ai lavoratori la tutela sulla salute e la sicurezza. A carico della piattaforma l’assicurazione contro gli infortuni, malattia professionale e danni a terzi. E ancora: misure per la tutela psico-fisica del lavoratore, la manutenzione dei mezzi di lavoro, la formazione sulla sicurezza.
• Tutela assistenziale e previdenziale. A carico della piattaforma l’assicurazione maternità e paternità.
• Il compenso: aspetto sul quale si rimanda anche alla contrattazione collettiva, partendo però dalla base del rifiuto del compenso a cottimo e della ricerca di retribuzione su base oraria.
• Obbligo di formazione e informazione. La piattaforma provvede alla formazione e offre chiarezza e trasparenza su tutte le condizioni contrattuali e lavorative.
• Istituzione del portale del lavoro digitale e della Consulta dell’economia digitale. L’iscrizione al portale darà diritto all’accesso ai contributi messi a disposizione dalla Regione. La Consulta permetterà invece un continuo aggiornamento sulla legge e su un tema così in continua evoluzione.
• La risorse della Regione per garantire diritti. La Regione stanzia un fondo per la tutela e la sicurezza dei lavoratori digitali per 2 milioni di euro per gli anni 2019/2020. Con queste risorse la Regione finanzia la formazione al lavoratore su salute e sicurezza e gli eroga forme di tutela integrative di natura previdenziale e assistenziale. Nel corso del 2018 viene stanziata la spesa di 100.000 euro per la realizzazione del Portale.