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Prima Minturno: un’altra estate con turismo in calo, a cui si aggiungono strani sensi unici e la chicca di “Indebitare Minturnae”

Siamo ormai agli sgoccioli di questa Estate 2018 a Minturno e nonostante la scarsa affluenza turistica registrata, non sono mancate le critiche a quest’Amministrazione sempre più lontana dalla popolazione che a gran voce richiede un passo indietro, stante l’assoluta inadeguatezza ad affrontare i problemi della cittadinanza, ma al contempo se ne evidenzia un’accurata attenzione ai “problemi familiari” dei singoli membri della stessa: come non citare la nomina a porta-borse presso la Pisana del fratello del Sindaco avvenuta a ridosso di Ferragosto.

Partiamo dalla rassegna culturale Solcare Minturnae che sarebbe più opportuno chiamare “Indebitare Minturno”: un evento che ha caratterizzato il periodo pre-estivo ma le cui polemiche si sono protratte fino al mese di Agosto. Un evento il cui obiettivo doveva essere quello di promuovere il territorio ma che alla fine verrà ricordato per aver ulteriormente aggravato lo stato delle casse comunali (ricordiamo sempre che il primo atto di questa Amministrazione appena insediata fu proprio quello di proclamare lo stato di pre-dissesto)

Esplosa la polemica ecco quali sono stati i chiarimenti del Timoniere dell’Amministrazione sui suoi “adorati social”: “Il bando della Regione Lazio, così come la maggior parte dei bandi pubblici sul ‘tema’, prevedono un cofinanziamento. Inizialmente in fase di proposta avevamo pensato di coprirlo con i biglietti a pagamento ed in parte con gli sponsor, poi abbiamo deciso di rendere la maggior parte degli spettacoli gratuiti o a pagamento con un biglietto simbolico. Non potevamo cofinanziare in misura minore il cartellone di eventi. Il progetto originario prevedeva un conto economico di 180 Mila euro circa. Abbiamo ridotto il tutto a 140 Mila circa: se avessimo speso ancora di meno non avremmo più goduto del finanziamento regionale di 60mila euro. Inoltre la partecipazione al bando fu fatta quando dovevamo pagare tutti i debiti in 10 anni; abbiamo poi deciso di pagarli in 4, gravando su tutti i bilanci del nostro mandato amministrativo. Non lasciamo debiti a chi viene dopo di noi; nè i nostri nè quelli di chi ci hanno preceduto”.

Il Sindaco delle Feste ammette, quindi, che “inizialmente” in fase di proposta del progetto presso la Regione Lazio avevano pensato di coprire le spese coi ricavi (vedi sponsor e costo del biglietto), poi, ricevuto l’ok dalla Regione si è ben pensato di modificare il progetto prevedendo dei costi irrisori per i biglietti oppure non prevedendo alcun tipo di pagamento. Quindi, l’Amministrazione era ben consapevole che l’evento “sarebbe stato in perdita”, ed ha tentato maldestramente di tenere celata la questione.

Orbene, una domanda sorge spontanea: se in Regione avessero saputo delle reali intenzioni del Timoniere e della sua Ciurma avrebbero comunque finanziato il progetto?

Ad ogni modo questa è stata per il Sindaco, l’ennesima occasione per sfoggiare uno dei suoi tratti più caratteristici: prendere in giro tutti i suoi interlocutori senza alcuna distinzione e non soltanto i cittadini che rappresenta.

Sempre in Estate l’Amministrazione si è interessata ad istituire degli strani sensi unici nelle varie traverse del Lungomare che hanno causato non pochi disagi alla cittadinanza, fin dall’inizio è parso chiaro a tutti che tali modifiche siano state effettuate solo per aumentare il numero di strisce blu a vantaggio della ditta appaltante. La stessa ditta che, nonostante, non rispetti il contratto di appalto vinto, continua a beneficiare degli interventi dell’Amministrazione.

Veramente strana come vicenda: 4 anni fa l’allora aspirante timoniere affermava che bisognava “Procedere con un nuovo bando che tenesse conto degli effettivi posti auto sull’intero territorio comunale. L’amministrazione comunale (allora la Giunta Graziano) aveva pensato di procedere con una rinegoziazione del contratto. Ma questo non fu possibile perché era già stato rinegoziato nel 2010. In commissione chiesi che venisse fatta una riunione apposita sul tema dei parcheggi a pagamento, perché a mio avviso è necessario rivedere alcune situazioni che non vanno. Sono dieci anni che abbiamo questo servizio, ci sono lamentele da più fronti. Bisogna innanzitutto procedere con un’equa ripartizione delle strisce bianche, togliere le strisce blu nelle frazioni collinari e rivedere il pagamento della sosta sul lungomare nel periodo invernale. Vanno poi regolarizzati i posteggi auto in prossimità di incroci e rotonde. Così come è oggi il contratto tra Comune e Soes ha un profilo di annullabilità. L’oggetto del contratto, ossia il numero dei posti dati in gestione, non è né determinato né determinabile, e quindi nullo”.

Pare del tutto evidente che le criticità di allora sono rimaste le stesse di oggi, ma che anzi siano peggiorate, vedi anche i disservizi lamentati e mai contestati, ma è facile fare l’opposizione, poi quando si sale al Timone si dovrebbe fare altro, oltre ad inaugurare pensiline e fare gemellaggi.

redazione

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