Di Orazio Ruggieri
Non si coglie con molta frequenza, nella cronaca della vita amministrativa odierna, un coro unanime di consenso e di plauso per quelle scelte che disciplinano l’accesso all’impiego presso gli enti locali come quello che si è potuto registrare a Itri dopo l’approvazione, da parte della giunta presieduta dal sindaco Antonio Fargiorgio, della delibera n. 119 la cui indicazione didascalica recita “Regolamento comunale sull’accesso all’impiego e sulle relative procedure selettive e concorsuali. Procedure sulla mobilità volontaria”. L’atto amministrativo, che ha registrato il suo imprimatur nella seduta di lunedi 18settembre, ha immediatamente raccolto, oltre l’avallo di molti e qualificati esponenti sindacali comprensoriali , referenti per il settore della Funzione Pubblica, il convinto plauso della cittadinanza e degli addetti ai lavori i quali hanno visto nei 62 articoli che ne compongono il corpo redazionale, racchiuso in 52 pagine, la novella “Magna Charta” che garantisce i diritti di ciascun candidato che sa, in questa maniera, di vedere riconosciuto, con il massimo scrupolo, tutto quanto attiene in maniera ortodossa alla definizione delle apposite graduatorie dalle quali attingere, poi, il personale per la cui scelta non dovrà sussistere alcuna ombra di dubbio sulla reale obiettività selettiva. Non di secondaria importanza viene poi ritenuta la clausola che garantisce una pari opportunità, per i candidati di sesso femminile, nel passato troppo spesso penalizzati dalla concorrenza del cosiddetto sesso forte. D’altronde, nella premessa motiva, sono lo stesso sindaco Fargiorgio e il consigliere comunale, Vittoria Maggiarra, delegato al personale, che ha profuso tempo e competenza specifica e professionale nella redazione dell’importante documento regolatore della selezione degli operatori dell’ente locale, a ricordare i principi ispiratori che hanno supportato la genesi di quanto si va poi declinare nelle 52 pagine che segnano l’iter obbligato per fugare dubbi e punti neri sulla nomina dei futuri operatori di palazzo Umberto I. “La dotazione organica –si legge infatti nella relazione motiva dei due amministratori- costituisce l’obiettivo dinamico del piano pluriennale del fabbisogno e dello sviluppo delle risorse umane. In considerazione dell’attuale dotazione organica del Comune di Itri e in assenza di un atto che regolamenti l’accesso e la mobilità nelle procedure concorsuali e selettive, si rende necessario prevedere e disciplinare, in ordine ai rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato e a tempo determinato, l’ingresso, le varie forme di mobilità e lo sviluppo professionale del personale attraverso le modalità di assunzione, i requisiti di accesso, le procedure concorsuali e selettive. Gli obiettivi che la scrivente delegata al personale propone di perseguire sono: a) realizzare la migliore composizione e utilizzazione delle risorse professionali in rapporto ai programmi dell’Ente; b) valorizzare, riconoscere e promuovere lo sviluppo professionale dei dipendenti; c) acquisire competenze professionali per il miglioramento e l’innovazione dei servizi erogati o da erogare ai cittadini e alla collettività; d) garantire parità e pari opportunità tra uomini e donne per l’accesso al lavoro e il trattamento sul lavoro. Le procedure concorsuali e selettive dovranno, pertanto, conformarsi ai seguenti criteri: a) modalità di accesso differenziate, flessibili e appropriate alle esigenze di reclutamento oltre che in rapporto alle caratteristiche delle posizioni da ricoprire; b) meccanismi oggettivi e idonei a verificare il possesso dei requisiti professionali richiesti; c) efficacia, trasparenza e imparzialità delle modalità di svolgimento; d) rispetto della dignità e della riservatezza dei candidati. I suddetti criteri, tuttavia, dovranno rispondere alle norme dettate in materia di semplificazione amministrativa, che costituisce lo strumento mediante il quale realizzare i principi basilari di economicità e di efficacia dell’azione amministrativa, come disposto dall’art. 1 della Legge n. 241/1990. E’ fatto notorio che le politiche di finanza pubblica degli ultimi anni danno assoluto rilievo all’istituto della mobilità. Pertanto, prima dell’espletamento delle procedure concorsuali sussiste l’obbligo di esperire l’istituto della mobilità obbligatoria e quella volontaria mediante l’esame delle richieste pervenute ed attuare le procedure di ufficio previste rispettivamente dagli artt. 34 e 34 bis del D.Lgs. n. 165 del 2001, secondo la modalità descritte nelle specifiche circolari ministeriali. La privatizzazione del pubblico impiego prima e le più recenti disposizioni finanziarie hanno sortito, quindi, un grande effetto innovativo sui concorsi nella P.A.; questi devono rappresentare un contesto imparziale di selezione dei candidati, in ogni caso impostato –termina questa prima premessa- sulla programmazione degli accessi, sul contenimento della spesa e sulla valorizzazione delle risorse interne”. Le premesse per una “buona amministrazione della politica del personale –si commenta da più parti- ora ci sono. Tocca a chi deve far applicare queste norme ormai codificate renderne la novella “Magna Charta” dei diritti di tutti effettivamente operativa”.
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