Sistema camerale del Lazio riunito per stabilire i processi di autoriforma da avviare. E’ la sfida lanciata al governo da Roma da Vincenzo Zottola, presidente Unioncamere Lazio, Giancarlo Cremonesi, presidente Cciaar, e Pietro Abbate, segretario generale di Cciaar durante un incontro-dibattito che si è svolto alla presenza di alcuni parlamentari del Lazio e di rappresentanti istituzionali fra i quali Fassina, Verini, Gasparri, Marazziti, Saltamartini, Marta Leonori, assessore alle Attività produttive del Comune di Roma, Daniele Leodori, presidente del Consiglio regionale del Lazio.
Scopo dell’incontro discutere dell’impatto imminente della riforma della Pubblica Amministrazione, varata dal governo Renzi, sul sistema camerale laziale e le relative conseguenze sul tessuto economico e culturale della regione. Tra le proposte avanzate la riduzione del diritto annuale che, secondo Unioncamere Lazio, “deve avvenire gradualmente in almeno tre anni”, fino al arrivare al 50% in meno: il 30% nel 2015, il 40% nel 2016, il 50% nel 2017. La riduzione del 50% del diritto annuale comporta un risparmio esiguo per le imprese e un forte decremento degli investimenti per lo sviluppo delle economie locali. Le Camere di commercio del Lazio, inoltre, tra cui la prima Cciaa d’Italia, quella di Roma, avranno 40milioni di euro di minori entrate.
Intanto per le Camere di commercio del Lazio l’autoriforma è già iniziata. Sono, infatti, in corso processi volontari di accorpamento da parte delle Cciaa regionali; da 5 ne rimarrebbero solo 2: Roma Capitale e accorpate le altre 4.