Solo pochi giorni fa’ il “Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta” ha reso pubbliche le indiscrezioni riguardanti l’imminente chiusura del Primo Soccorso cittadino dopo le 20:00. Chiedevamo che chi ne avesse l’onere e la possibilità, a partire dal Sindaco, si informasse al riguardo e riferisse ai cittadini. Tutto questo non è accaduto e non ci stupisce più di tanto, visto che ormai è noto come il diritto alla salute non sia una priorità dell’Amministrazione di Gaeta, gia’ troppo impegnata in rotonde, parcheggi e restyling milionari. Abbiamo trovato però su di un quotidiano locale una notizia ancor più interessante. Secondo l’articolista il 25 Maggio, dopo tre giorni dalla pubblicazione online del nostro comunicato, i NAS (Nuclei Antisofisticazione e Sanita’ dei Carabinieri) avrebbero fatto visita al “Di Liegro”, partendo proprio dai locali del Primo Soccorso. Le verifiche avrebbero riguardato personale, farmaci, strutture, apparecchiature mediche e sarebbero culminate in un colloquio con il Direttore Sanitario della struttura. Qualora l’accaduto risultasse vero sarebbe certo uno strano caso che sia avvenuto in concomitanza con la nostra denuncia. Chi non sapesse come noi che il lavoro attento delle Forze dell’Ordine è del tutto imparziale e autonomo dal mondo politico e dalle scelte aziendali, avrebbe potuto collegare indebitamente le due cose. Certo e’ che se i presunti controlli, come sempre scrupolosi, dovessero portare alla luce qualche carenza o irregolarità, la cosa non apparirebbe insolita alla luce di anni ed anni di tagli a risorse e personale della struttura. Se poi cio’ comportasse sospensioni temporanee o permanenti di altri servizi del nostro Ospedale, molti dirigenti della ASL e politici farebbero un bel sospiro di sollievo. Lo smantellamento del Di Liegro andrebbe infatti avanti inesorabile senza che nessuno debba risponderne di fronte ai cittadini. Tutti saremmo anzi come al solito riconoscenti con agenti e titolari delle indagini per il prezioso lavoro svolto, che ci avrebbe difesi da gravi rischi per l’utenza. Si tratterebbe di un modello già noto nello smantellamento della sanità’ pubblica. La politica sottrae progressivamente ciò di cui un servizio sicuro ed efficiente avrebbe bisogno prima che un ente terzo venga a constatare l’inadeguatezza del servizio in questione e ad ordinarne l’interruzione per legge. È una situazione paradossale, come se qualcuno ci legasse strette entrambe le gambe mentre disputiamo una partita di pallone, poi l’allenatore ci facesse uscire gridandoci contro che giochiamo malissimo. Il nostro Consiglio civico ha il dovere di informare ancora una volta la popolazione e richiamare l’attenzione di tutti a sorvegliare su ciò che resta del nostro Nosocomio. Non mancheremo di promuovere dure forme di lotta qualora i nostri timori dovessero mostrarsi ancora una volta fondati. Intanto torniamo a chiedere al Sindaco Mitrano di riferire sulle sorti del Primo soccorso e di tutto il nostro Ospedale mentre domandiamo al Direttore Sanitario della Struttura Dott. Montesano di relazionare sui presunti controlli e su quanto a lui noto in merito.
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