Procede con un’ampia partecipazione popolare la raccolta firme a sostegno della proposta di delibera contro il distacco dei contatori dell’acqua e la riduzione del flusso idrico sulle prime case indirizzata al Consiglio Comunale di Gaeta. Diversi anche i Consiglieri che stanno sottoscrivendo la proposta, ai quali presto il Comitato Spontaneo di Lotta Contro Acqualatina renderà merito informando i cittadini del sostegno ricevuto. Intanto ricordiamo a tutti/e che la proposta può essere sottoscritta presso l’ufficio elettorale al piano terra del Comune durante i consueti orari di apertura al pubblico o in occasione dei banchetti che stiamo organizzando nelle piazze. Il Comitato ha raccolto di seguito alcune osservazioni ricorrenti cui intende rispondere da subito per evitare confusione e malintesi. Per chiarire ulteriormente questi ed altri dubbi in ogni caso presto verrà convocata un’assemblea pubblica rivolta a popolazione e Consiglieri Comunali in presenza di cittadini del Comitato di lotta di Formia, ove la stessa proposta è già stata approvata, e testimoni dei distacchi avvenuti.
Dubbio 1: L’azione più diffusa praticata da Acqualatina è la riduzione del flusso che di fatto non nega completamente l’acqua. Risposta: Abbiamo constatato direttamente e in numerose occasioni che la cosiddetta “riduzione del flusso” rappresenta solo un alibi per l’azienda privata. Essa lascia agli utenti nel migliore dei casi una goccia d’acqua inutile per qualunque scopo. L’effetto è praticamente lo stesso di un distacco del contatore. In altre parole “riduzione del flusso” è solo un modo furbo ed elegante per dire che privano i cittadini dell’acqua, compiendo un’azione contraria ai diritti fondamentali dell’uomo, illegale e disumana.
Dubbio 2: Se la proposta venisse approvata potrebbe rappresentare un incentivo a non pagare le bollette anche nei confronti di chi può permettersele, causando di conseguenza possibili aumenti a danno degli altri cittadini. Risposta: Privare una famiglia dell’acqua è già attualmente una pratica illegale, oltre che moralmente inaccettabile, che Acqualatina compie con destrezza e senza alcun pronunciamento dovuto dell’autorità giudiziaria competente. In più di dieci anni le tariffe sono già aumentate in modo esorbitante, continuo e ingiustificato, incrementando a dismisura il numero di cittadini che non riescono a pagarle. Acqualatina inoltre potrà continuare comunque con tutte le altre pratiche legali e legittime di recupero del credito, mettendo in mora, chiamando in giudizio etc… e siamo certi che continuerà a farlo con grande scrupolo. Privare i cittadini dell’acqua inoltre comporta gravissimi rischi sul piano igienico sanitario. Questi sono i veri pericoli a danno dell’intera cittadinanza!
Dubbio 3: L’approvazione della proposta di delibera potrebbe dar vita a ricorsi o ad azioni risarcitorie ai danni del Comune. Risposta: In tale eventualità il Comune avrebbe tutte le risorse e gli argomenti per replicare e disporrebbe del pieno appoggio del Comitato e dei suoi legali. Il Consiglio di Formia non si è curato del parere critico espresso dall’Avvocatura Comunale, assumendosi pienamente le proprie responsabilità e votando ugualmente all’unanimità dei presenti un importante atto amministrativo a tutela dei cittadini. Inoltre non ci si preoccupa praticamente mai di questi aspetti, malgrado i numerosissimi ricorsi spesso vinti dagli oppositori che seguono normalmente a provvedimenti di ogni genere… non vi sembra un po’ sospetto che qualcuno se ne curi solo quando si tratta di difendere i nostri diritti fondamentali contro gli interessi rapaci di una multinazionale?
Dubbio 4: Abbiamo già vinto un referendum in cui chiedevamo la gestione pubblica dei servizi locali tra cui l’erogazione dell’acqua e non è servito a niente grazie ai governi che hanno ignorato la volontà popolare. Cosa accadrebbe di concreto adesso con l’approvazione di questa delibera? Risposta: Acqualatina potrà assumere uno dei tre comportamenti elencati:
a) Prendere atto della decisione assunta dal Consiglio Comunale e adeguarsi. Sarebbe un comportamento giusto, corretto e rispettoso delle istituzioni;
b) Ignorare la decisione assunta dal Consiglio Comunale e continuare a togliere l’acqua come se nulla fosse. Sarebbe un comportamento estremamente scorretto che confermerebbe l’arroganza nei confronti di decisioni assunte secondo le più elementari regole democratiche. In questo caso occorrerà denunciare i fatti alle Forze dell’Ordine, secondo un modello che forniremo;
c) Decidere di ricorrere al TAR contro la decisione assunta dal Consiglio Comunale di Gaeta. In questo caso i legali del Comitato Spontaneo di Lotta Contro Acqualatina si costituiranno in aggiunta agli avvocati dell’Ente.
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