Il singhiozzo, segreti cure e curiosità di questa contrazione involontaria che colpisce tutti fin dalla tenera età e che può essere veramente molto fastidioso e pericoloso
Il singhiozzo è democratico, colpisce tutti, uomini e animali. È frustrante, fastidioso e imbarazzante e può sopraggiungere fin da quando si è nel feto materno.
Si impara a singhiozzare ancor prima di saper respirare, i feti infatti singhiozzano fin dal secondo mese di vita, una contrazione involontaria che sotto alcuni aspetti rimane ancora un mistero. Bisogna prima di tutto specificare che vi sono tre tipi di singhiozzo, due sono reali uno figurato. Si può infatti avere un vero e proprio singhiozzo oppure piangere a singhiozzi o anche andare avanti a scatti.
Curiosità sul singhiozzo, può essere fatale?
Il singhiozzo è un movimento respiratorio spastico con una contrazione improvvisa del diaframma a cui si allega anche una chiusura della glottide che è la causa del caratteristico “hic”.
Il singhiozzo da pianto invece è completamente diverso, si tratta di una rapida successione di ispirazioni ed espirazioni insieme ad un pianto incontrollato. Anche se molto fastidioso e spesso sembra non volerci abbandonare, il singhiozzo risulta aver ucciso solo un personaggio di fantasia nel racconto P&O di William Somerset Maugham. Sembrerebbe quindi non essere fatale, ma vi sono comunque dei campanelli d’allarme a cui prestare attenzione.
Anzi vi è addirittura chi si eccita di fronte al singhiozzo altrui, una sorta di feticismo. Singhiozzare su richiesta tuttavia non è proprio possibile, a innescare il singhiozzo sarebbe la stimolazione di un grilletto collocato nella sulla parete posteriore della rinofaringe, una posizione impossibile da raggiungere.
La causa del singhiozzo e come curarlo
È stato dimostrato che la causa più comune del singhiozzo e il cibo in eccesso mangiato con troppa rapidità. Anche un forte disagio o uno spavento possono portare a ingerire aria che comporta lo stesso effetto del cibo in abbondanza ingerito con voracità.
A causare il singhiozzo anche gli sbalzi di temperatura, ad esempio passare all’improvviso dal caldo al freddo, come un gelato mangiato rapidamente oppure una bevanda bollente. Altri fattori che possono portare al singhiozzo sono il fumo oppure l’eccesso di alcolici.
Sono molte le strategie per curarlo, fin da bambini ci veniva suggerito di trattenere il respiro, oppure di sedersi inclinati e bere dell’acqua, la terapia più efficace risale a 2.400 anni fa, grazie al sapere dei medici Greci.
Ed è proprio quello che ci veniva suggerito dalle nonne, lo stesso che Ippocrate riteneva fosse la terapia più valida: effettuare una profonda inspirazione, trattenere il fiato per 10-15 secondi. Questo sistema porta il diaframma a rilassarsi.
Quando il singhiozzo fa paura
Tuttavia quando il singhiozzo ha una durata superiore ai due giorni, è bene farsi delle domande e recarsi da uno specialista. Questo viene chiamato singhiozzo persistente. Quando va avanti per più di un mese prende il nome di singhiozzo intrattabile.
Un allevatore di maiali americano, Charles Osboune, detiene il record di singhiozzo, il suo è andato avanti per ben 69 anni. Ha iniziato a singhiozzare nel 1922 con un singhiozzo ogni secondo e mezzo, ha continuato fino al febbraio del 1990, poco più di un anno dopo è venuto a mancare.
Bisogna fare molta attenzione quindi, un singhiozzo prolungato può essere il sintomo di 100 patologie, alcune anche gravi. La cosa migliore da fare quindi è sempre consultare il proprio medico.