Dal primo gennaio del 2025 alcune pensioni andranno incontro a un aumento. Ecco chi potrà godere di importi più alti.
In questi ultimi mesi si è molto discusso di aumento delle pensioni. Con la nuova manovra, ci si aspettava forse uno sforzo concreto da parte del Governo per venire incontro alle esigenze del Paese. Le politiche previdenziali già annunciate per il 2025 non sembrano però convincere tutti: si sono levate già tante critiche contro l’esecutivo.
Molti pensionati si aspettavano insomma aumenti più significativi, soprattutto considerando l’aumento del costo della vita. E l’incremento medio è già stato bollato dai più come insufficiente rispetto alle attese e alla situazione contingente. A creare palese insoddisfazione è stata per esempio la notizia dell’aumento delle pensioni minime, che è stato di soli 3 euro al mese. Anche nella stessa maggioranza, Forza Italia e altri partiti hanno già chiesto un intervento più deciso e incisivo per migliorare la qualità della vita dei pensionati a basso reddito.
Ma i fatti dicono però che buona parte delle pensioni in Italia subiranno comunque degli aumenti a partire dal primo gennaio 2025. Dipende dalle politiche di adeguamemto al tasso di inflazione (quello del 2024, che è stato del 1,6%).
Secondo le nuove disposizioni, le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo (circa 2.394,40 euro lordi) aumenteranno del 100% del tasso di inflazione, ovvero dell’1,6%. Invece, le Pensioni tra quattro e cinque volte il trattamento minimo (quindi tra i 2.394,40 e I 2.993,05 euro lordi) aumenteranno del 90% del tasso di inflazione. Cioè dell’1,44%.
Poi ci sono le pensioni tra cinque e sei volte il trattamento minimo. Dunque, quelle tra i 2.993,05 e i 3.591,66 euro lordi. Ebbene, queste pensioni aumenteranno dal primo gennaio 2025 del 75% del tasso di inflazione, ovvero dell’1,2%. Le pensioni oltre sei volte il trattamento minimo, quindi più alte dei 3.591,66 euro lordi, aumenteranno del 50% del tasso di inflazione: dello 0,8%. Ma non è tutto. Sono previsti anche altri aumenti fino a 53 euro al mese. Ecco quali pensionati potranno godere di questo importante surplus sull’assegno mensile da parte dell’INPS.
A poter godere del significativo aumento sono i vedovi con pensione di reversibilità e gli invalidi con legge 104. Secondo la normativa vigente, la pensione di reversibilità è pari al 60% dell’importo che percepiva il coniuge defunto. E spesso un simile importo non basta per garantire condizioni di vita adeguate. Ecco perché, in alcuni casi, i coniugi superstiti possono beneficiare di un assegno integrativo. L’INPS, di fatti, attribuisce ai vedovi invalidi (come stabilito dalla Legge 104) un incremento mensile di 53 euro.
Inoltre, se questo incremento non è mai stato richiesto in passato, c’è la possibilità di ottenere gli arretrati per un periodo massimo di cinque anni. Tale misura è pensata per supportare i coniugi superstiti, soprattutto quelli in condizioni di invalidità, e migliorare la loro qualità di vita. Si tratta del cosiddetto assegno di vedovanza, che è subordinato al possesso di alcuni requisiti da parte del coniuge superstite. Il beneficiario dev’essere un soggetto affetto da invalidità totale e inabilità lavorativa, oppure un avente diritto all’indennità di accompagnamento.
Ci sono anche limiti di reddito: i richiedenti non devono superare un reddito di 32.148,88 euro annui. Ma se il reddito del richiedente è inferiore a 28.659,42 euro, l’importo mensile sarà di 52,91 euro, altrimenti si riduce a 19,59 euro mensili.
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