La UIMEC Frosinone Latina lancia un forte grido d’allarme per la raccolta olive iniziata in queste settimane.
Purtroppo, si prevede l’annata peggiore di sempre sia per la qualità del prodotto sia per la quantità dei raccolti, con i problemi causati dal maltempo che hanno costretto i produttori ad anticipare le operazioni negli uliveti del territorio regionale. Gli effetti di freddo, pioggia e grandine dei mesi scorsi stanno facendo scendere notevolmente la produzione con rese inevitabilmente più basse e forte aumento dei costi di produzione. Fino alla fioritura le cose sono andate abbastanza regolarmente, poi freddo e pioggia hanno condizionato la fase dell’allegagione, ovvero il passaggio dal fiore al frutto. Tanto il freddo quanto il caldo sono arrivati nei momenti sbagliati e il raccolto ne ha ovviamente risentito. A ciò si aggiunga l’insistente insorgere a macchio d’olio di fenomeni patologici derivanti da funghi e lepidotteri che stanno ulteriormente rendendo più magri i già poveri raccolti. La UIMEC Frosinone Latina lamenta un calo del raccolto di olive in Cociaria e nell’agro pontino inferiore di circa il 50% rispetto alla media. Il problema attanaglia tutta la nostra regione perché anche gli agricoltori della Sabina e di altre zone lamentano uno scarso raccolto di olive. Il clima però ha provocato seri problemi anche per il raccolto di ortaggi, per le castagne e pure per il miele. La produzione olearia è sicuramente una voce fondamentale per quanto riguarda l’economia della nostra regione ed è un simbolo dei prodotti agroalimentari della Ciociaria. Per questo la UIMEC chiede un intervento importante da parte della Regione Lazio e chiede un incontro con l’assessore regionale all’agricoltura Sonia Ricci per sapere quali misure prenderà la Giunta per sostenere gli agricoltori dei settori interessati e per minimizzare le perdite economiche nelle filiere olearia, castanicola, orticola e del miele, in un momento in cui l’agricoltura sta già patendo gli effetti della grave congiuntura economica. Va garantito un sostegno economico certo per gli agricoltori e per gli stessi titolari dei frantoi. E’ palese lo stato di calamità.
Questi stravolgimenti climatici, ormai sempre più frequenti, impongono necessariamente un nuovo approccio al concetto di fare agricoltura su tutto il territorio nazionale. C’è necessità di prendere coscienza, da parte di tutti gli attori coinvolti, dei danni eco/ambientali causati da attività antropiche al limite del lecito. Basta parole si passi ai fatti. L’agricoltura va difesa e aiutata a difendersi.
Comunicato Stampa