Ancora frastornati e dopo una lunga dormita mancata da quai 48 ore, il team della Sperlonga Racing è già al lavoro per l’edizione 2015 della “Ronde Rally”, implementando ancora di più i dispositivi di sicurezza. Intanto, a 24 ore dal termine della importante gara, gli organizzatori trovano il tempo per qualche riflessione a caldo.
“Stremati da una vera e propria “mission impossibile”.- è la battuta del socio organizzatore Leone La Rocca. “Il gruppo ha lavorato intensamente senza sosta.. Abbiamo avuto –diciamo- qualche “incomprensione tecnica”, giustificando per carità, anche chi ci ha dato il diniego. Ma non sono solo i dispositivi locali al centro della riorganizzazione del tracciato, ci sono anche leggi e regolamenti sportivi da rispettare. Lavorando sodo, e grazie ad una deroga arrivata dopo gli sforzi del commissario sportivo e del direttore dott. Cascino, abbiamo avuto anche questa autorizzazione sportiva. Ringrazio il Sindaco di Sperlonga, la Polizia locale, i Carabinieri, la Questura di Latina, la Polizia di Stato, con la sezione di Gaeta, la dott.ssa De Bellis e tutto il gruppo, la Polizia Provinciale, perché dal momento che abbiamo avuto l’ok si sono messi tutti a disposizione per riuscire a fare tutto. Un ringraziamento davvero speciale va infine alla Addessi Commerciale, senza l’appoggio della quale non avremmo potuto organizzare meglio il luogo del riordino”
Rincara la dose il presidente di Sperlonga Racing, Quirino Rotunno. “Leo ha ragione, si tratta di uno stress enorme, difficile da superare. Ma io sono stato sempre ottimista. Anche davanti all’ultimo no, non ci siamo arresi, ed i risultati ci sono stati. Non è stato uno sforzo per noi o altri, ma per i piloti, che sono l’anima vera di questa manifestazione. E devo dire che dalla nostra quest’anno c’è stata anche gran parte della cittadinanza, soprattutto i giovani. Abbiamo avuto moltissimi contatti di giovani locali interessati a collaborare con noi. Quella di quest’anno è stata una edizione eccezionale, con un evento eccezionale che ha rischiato di bloccare tutto. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta e siamo contenti”.
Archiviata dunque l’edizione forse più problematica di sempre, il comitato organizzatore riparte di slancio, e lo fa con i giovanissimi del gruppo, a partire da Mauro Rotunno. “Quando ci si mette il cuore si può superare tutto. Anche dal punto di vista della sicurezza eravamo molto preoccupati, ma i dispositivi messi in campo e la capillarità del monitoraggio del tracciato hanno funzionato a dovere. Questa manifestazione è nata dal cuore, da una promessa di fare qualcosa in memoria di chi non c’è più. Possiamo dire che gli ostacoli e la prova nel superarli ci hanno rafforzato, rendendo ancor più merito a chi ci guarda da lassù”.
E, come già annunciato, le prove tecniche sui nuovi dispositivi di sicurezza hanno portato ottimi risultati. Durante la gara infatti, l’organizzazione ha sperimentato l’utilizzo su alcune vetture di unl sistema di tracciamento RDS Tracking System utilizzato quest’anno in tutte le gare di rally titolate, un sistema mediante il quale ogni concorrente viene seguito in tutto il percorso, riducendo al minimo i problemi legati alla sicurezza di ognuno.
Insomma, nonostante le difficoltà, si guarda già al futuro, come spiega Giovanni Rotunno. “Certo, da questa esperienza ne usciamo distrutti fisicamente, ma rafforzati nell’animo e nello spirito, tanto è che stiamo già cominciando a lavorare per la prossima edizione. Vorremmo riuscire a fare ciò che non è stato possibile fare quest’anno e cioè portare la manifestazione anche a Gaeta”.
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