Veleggia oltre il 50% il centrodestra che ha portato alla vittoria nel Lazio Francesco Rocca, prossimo presidente della Regione. Come nelle politiche dello scorso 25 settembre a guidare l’exploit della coalizione è Fratelli d’Italia, che va ben oltre il risultato nazionale: con oltre 3mila sezioni scrutinate su 5.306, il partito della premier Giorgia Meloni si attesta al 34%, superando il 26% delle politiche e più che quadruplicando l’8,69% delle regionali 2018. A seguire come seconda forza del centrodestra c’è la Lega con il 6,8% (8,8% alle politiche), in perdita dal 10% sfiorato alla scorsa tornata laziale (9,96%); in scia Forza Italia con il 6,5% (8,1% alle politiche), un crollo di 8 punti rispetto al 2018, quando raccolse il 14,63% attestandosi come partito leader della coalizione che sosteneva Stefano Parisi. A chiudere la Lista civica Francesco Rocca presidente, con il 2,2% (la lista di Parisi raccolse l’1,5%), l’Udc con l’1,41% e Noi Moderati – Rinascimento con l’1,41%. Nella roboante sconfitta del centrosinistra, il dato che salta più agli occhi – come abbondantemente sottolineato dal candidato Alessio D’Amato – è che la coalizione sfiora il 36% (35,6%), oltre il 32,9% che nel 2018 valse la vittoria a Nicola Zingaretti. Il Partito democratico guida gli alleati con il 20,96%, superando la performance delle ultime politiche (19,3%) e avvicinandosi al risultato di 5 anni fa nel Lazio (21,2%). A seguire Azione – Italia Viva con il 4,99%, male rispetto al 25 settembre quando il Terzo Polo raccolse l’8,4%, correndo però in solitaria. La Lista civica D’Amato presidente raccoglie il 3,46% (quella di Zingaretti si attestò al 4,3%), seguita da Verdi e Sinistra – Europa Verde – Possibile con il 3,46% (l’Alleanza Verdi Sinistra unita il 25 settembre raccolse il 3,9%, mentre Leu nel 2018 nel Lazio il 3,5%), Demos con l’1,45%, +Europa – Radicali Italiani – Volt all’1,1 (nelle regionali di cinque anni fa era al 2,1%, alle politiche di settembre al 2,8%) e il Psi con lo 0,45%.
È un crollo verticale invece quello del Movimento Cinque Stelle, che candidava la giornalista Donatella Bianchi. Il partito guidato da Giuseppe Conte, che ha imposto la rottura della coalizione con il Partito democratico nella Regione governata insieme per anni, non va nemmeno in doppia cifra: un 9,36% che rappresenta un ulteriore calo dalle politiche, quando il M5S raggiunse il 15%, e un vero e proprio tracollo se paragonato al 27% conquistato nel Lazio nel 2018 con la candidatura di Roberta Lombardi, poi entrata nella Giunta Zingaretti. A portare la coalizione oltre il 10% (11,6%) è il Polo progressista di sinistra ed ecologista, che porta a casa l’1,27%. A completare il quadro delle elezioni regionali sono le due candidate presidenti Sonia Pecorilli e Rosa Rinaldi: la prima, sostenuta dal Pci (0,76%, a fronte dello 0,1% delle ultime politiche) raccoglie l’1,01%, la seconda, con Unione popolare (0,81%), si attesta all’1,02%.
Fonte Dire
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