Domenica 18 Dicembre verranno presentate le liste per il rinnovo del Consiglio provinciale di Latina in programma per l’8 Gennaio 2017. Si tratta di elezioni di secondo livello, in cui gli elettori sono i sindaci e i consiglieri comunali della nostra provincia. La sovranità popolare, ribadita con forza dal referendum del 4 Dicembre, è stata accantonata con questo tipo di elezione.
Le funzioni delle Province (scuole, strade, ambiente) dovranno essere espletate con 3,4 MLD di Euro, contro gli 11 MLD del 2011. La scarsità di risorse influirà su: gestione degli istituti superiori (manutenzione ordinaria, straordinaria e riscaldamento), sicurezza delle strade, tutela dell’ambiente. Del gettito dei tributi spettanti alle province, 5 MLD, lo Stato trattiene 2,0 MLD.
In nome del risparmio sui “costi” della democrazia, vale a dire togliere ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti in cambio di 100/150 ML di minori spese per le elezioni provinciali, equivalenti a 2,00/2,50 Euro/anno per abitante, la politica governativa riduce i costi per l’istruzione, per la sicurezza sulle strade e per la difesa dell’ambiente. Per il Partito Comunista Italiano il risparmio sui “costi” della politica va ottenuto dimezzando gli stipendi dei parlamentari che risultano nettamente i primi in Europa.
Il Governo che si è dimesso dopo il risultato del referendum, si è distinto per arroganza e ignoranza dei problemi reali delle classi popolari, ed ha creato confusione legislativa sulle attuali funzioni delle province regolate dalla L. 56/2014, Legge Delrio, composta di un solo articolo e 151 commi. Il comma 51 recita: In attesa della riforma del titolo V della parte seconda della Costituzione e delle relative norme di attuazione, le province sono disciplinate dalla presente legge. La bocciatura della riforma costituzionale lascia intendere tempi lunghi, forse decenni, per la riforma dell’art. V, a meno che il prossimo Governo non indica le elezioni per l’istituzione della Assemblea Costituente.
Il PCI – Federazione di Latina – invita i candidati pontini delle liste civiche e sinistra a dare continuità al referendum costituzionale ribadendo il diritto dei cittadini di scegliersi i propri rappresentanti, riconsegnando alle province le competenze precedenti alla L. 56/2014 e la piena disponibilità dei tributi loro spettanti, 5 MLD, ed affermando il principio che i risparmi vanno realizzati senza ledere i diritti costituzionali.
Chiediamo ai candidati delle liste civiche e sinistra di indicare, nei limiti delle competenze attuali, gli obiettivi da conseguire nelle politiche del lavoro, elaborando un piano industriale che rilanci la nostra provincia, considerati i limiti del libero mercato, nella sicurezza degli edifici scolastici, nella viabilità e nell’ambiente.
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