Molti comuni del nord le sperimentano da tempo, con ottimi risultati. Erogano acqua trattata, refrigerata (naturale e frizzante), a costi radicalmente inferiori rispetto a quelli di mercato. Massimo 7 centesimi al litro. Oltre a far bene alla tasca, assecondano comportamenti ecologicamente sostenibili perché riducono a monte il consumo di plastica e le emissioni inquinanti causate dalla produzione e trasporto di acqua minerale. Per questi motivi l’amministrazione si appresta ad installare le cosiddette “casette dell’acqua”, gli impianti per la produzione e distribuzione di acqua naturale e gasata lungo le strade della città.
La giunta ha deliberato le linee di indirizzo, su proposta dell’assessore all’Urbanistica Giuseppe Masiello. Per l’installazione, sono state individuate una serie di aree: Campo Vodice, a Maranola; Penitro, presso la Piazza della Chiesa; Largo Paone; Largo Sant’Eramo in Colle, a Castellone; Piazzatta Caetani (torre di Mola); via Condotto (mercato rionale) e via San Giulio (centro polivalente).
“Le linee di indirizzo – spiega l’assessore Masiello – sono l’ossatura del bando attraverso il quale individueremo i soggetti idonei alla realizzazione degli impianti. L’operazione non comporterà alcun onere per il Comune dal momento che i costi dell’impianto e della gestione, a carico del proponente, saranno finanziati direttamente con i proventi dell’attività. Prevediamo anzi una quota di guadagno per il Comune dal momento che la tassa di occupazione del suolo pubblico per la zona occupata dai distributori sarà a carico del gestore. L’impianto sarà di tipo self service a gettoniera (utilizzo di monete o banconote) o con chiavetta ricaricabile e dovrà inserirsi sotto il profilo architettonico nel contesto ambientale dove sarà collocato. L’affidatario dovrà provvedere anche alla manutenzione e pulizia degli apparecchi”.
“L’obiettivo primario dell’intervento – prosegue l’assessore alla Sostenibilità Urbana Claudio Marciano – è ridurre la produzione dei rifiuti. Se calcoliamo che la produziona annuale di plastica è 500 tonnellate, almeno 300 sono di bottiglie di plastica per l’acqua minerale. La rivoluzione non è solo riciclare ma ridurre alla base la produzione. Le ‘casette’ non sono in alcun modo sostitutive del servizio idrico e delle stesse fontanelle che, ovviamente, continueranno a funzionare. Sono invece in concorrenza con la vendita di acqua minerale in bottiglia, pertanto con un’altra attività a gestione privata. Il Comune tuttavia ha chiesto finanziamento alla provincia nei bandi per installare due casette di cui avrà titolarità e gestione, entro aprile”.
“I vantaggi sono notevoli – conclude la consigliera Alessia Valeriano, presidente della commissione Attività Produttive -. L’acqua prodotta dalle casette non è dissimile alle acque minerali imbottigliate. Sarà utilizzata acqua proveniente dalla rete pubblica comunale, filtrata e refrigerazione con possibilità di condizionamento ad anidride carbonica per renderla gassata. E’ filtrata ma ha prezzi notevolmente inferiori. Siamo certi che l’iniziativa incontrerà il favore dei cittadini”.