Una singolare vicenda fa tornare alla mente, a Itri, la rocambolesca storia della statua argenta della Madonna della Civita, patrona della cittadina, finita, in seguito a deprecabili vicissitudini, al Monte di Pietà, agenzia di pegni, a Roma e riscattata, nel corso degli anni Novanta, grazie soprattutto all’impegno dell’allora comandante la stazione dei carabinieri di Itri, m.llo Sergio Biliotti. La sacra effigie scultorea, realizzata su commissione del popolo itrano nella metà del 1800, era stata conservata, per decenni, nella casa gentilizia dei De Fabritiis, in via san Gennaro Itri, abitazione utilizzata, tra l’altro, dal regista Vittorio de Sica, per girarvi una scena con Jean Paul Belmondo e Sophia Loren, in occasione delle riprese, effettuate principalmente a Itri, del capolavoro “La ciociara” che valse l’Oscar all’attrice puteolana. Successe che qualcuno dei frequentatori della casa, che si era legato a uno degli ultimi rampolli di sesso femminile della dinastia De Fabritiis, per vicende ancora non chiare, aveva depositato, quale pegno, presso la nota struttura romana, l’argento busto, tempestato di gemme, verso il quale il popolo itrano nutre una venerazione che rasenta, a volte, forme che rischiano di scantonare nella superstizione. Ebbene, il ritrovamento e il ritorno a Itri, grazie soprattutto all’opera del m.llo Biliotti, poi passato a dirigere la stazione della Benemerita di Firenze-Uffizi, furono segnati da grandi e commossi festeggiamenti, al termine dei quali si convenne di depositare l’argento busto in una nicchia nella chiesa dell’Annunziata, visibile a tutti ma protetta da un sicuro sistema di antifurto. Ebbene, quella vicenda è tornata di moda ora che il dott. Daniele Iadicicco, di Formia, componente del l’ANCCI (Associazione Nazionale Cavalieri Costantiniani Italiani) aveva rinvenuto, in un mercatino metropolitano, una teca con delle reliquie del beato Paolo Burali d’Arezzo, figura storica appartenente ala storia locale (nacque, infatti a Itri nel 1511 e terminò la sua vita terrena a Torre del Greco, 17 giugno 1578). Figura di grande spessore culturale e religioso, venne nominato cardinale da papa Pio V. Colpito dal blasfemo abbandono delle reliquie, il dott. Iadicicco, ha subito provveduto a riscattarle, acquistando la teca che ora consegnerà alla cittadina aurunca. Venerdì 21 Aprile, infatti, presso la Chiesa dell’Annunziata, a Itri, si terrà questo particolare evento dedicato al ricordo del Beato Paolo Burali d’Arezzo. L’evento ha subito incassato l’alto patrocinio dell’ ANCCI – ente morale – e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Itri. Il programma prevede, alle ore 17,00, con un convegno dedicato alla figura del Beato. Ci sarà il saluto del Sindaco di Itri avv. Antonio Fargiorgio e del segretario nazionale dell’ANCCI, avv. Franco Ciufo. A seguire, tre relatori illustreranno la vita e le opere del Beato: don Guerino Piccione, responsabile delle due parrocchie di Itri, l’arch. Raffaele Fabrizio e il dott. Daniele Iadicicco, responsabile anche dell’Associazione “Terraurunca”. Alle 18,00, durante la santa Messa, la famiglia Iadicicco donerà la piccola reliquia alla Città di Itri per permettere ai fedeli di conservare vivo il ricordo di questo loro grande concittadino. “Un momento importante denso di storia, tradizione e fede” ha commentato in proposito il dott. Iadicicco.