Ritrovate nella Grotta di Tiberio tracce dell’uomo di Neanderthal

grotta_tiberioNella celebre grotta, saggi archeologici hanno permesso di individuare un giacimento del paleolitico medio musteriano, in gran parte distrutto dagli architetti dell’Imperatore Tiberio per costruire la piscina circolare. La scoperta, una delle piu’ entusiasmanti degli ultimi 50 anni per la Riviera d’Ulisse, e’ stata fatta da Marisa de’ Spagolis, la direttrice del Museo Archeologico Nazionale, che conduce gli scavi nella Grotta di Tiberio, a Sperlonga. La scoperta sara’ presentata al pubblico sabato prossimo alla presenza della nuova Soprintendente per i Beni Archeologici del Lazio, Elena Calandra; il materiale rinvenuto risale a piu’ di 35.000 anni fa e sara’ esposto per due settimane. “Avevo iniziato con il solo personale del Museo una serie di piccoli saggi all’interno della grotta nei punti piu’ distanti dall’ingresso”, ha raccontato Marisa de’ Spagolis, “sono rimasta colpita dal fatto che la piscina circolare della grotta era stata costruita realizzando un muro contro terra. Questo voleva dire solo una cosa: il terreno era ancora quello originario. Mi sono meravigliata del fatto che un dato cosi’ evidente per un archeologo non fosse mai stato notato”. Nella grotta i saggi archeologici hanno permesso di individuare un giacimento del paleolitico medio musteriano, in gran parte distrutto dagli architetti dell’imperatore Tiberio per la realizzazione della piscina circolare, magna pars dell’allestimento della scenografica grotta-ninfeo. Proprio gli sbancamenti operati all’epoca di Tiberio avevano escluso da parte di studiosi la possibilita’ di rinvenire tracce preistoriche. Invece resti del giacimento originale sono rimasti ‘miracolosamente’ conservati in situ. Imateriali rinvenuti sono relativi al Paleolitico Medio che ha come terminus finale 35000 anni da oggi e sono caratteristici dell’industria litica di un tipo documentato nel Lazio Meridionale, detto “Pontiniana”, produzione del Paleolitico Medio che si differenzia per l’uso, come materia prima, di piccoli ciottoli marini silicei, lavorati per l’ottenimento di schegge e di spicchi da rifinire con percussione diretta. I materiali trovano confronti con quelli provenienti dalle Grotte del Fossellone e Guattari al Circeo. Si tratta di punte, raschiatoi, denticolati e bulini ltre a ciottoli su cui si vedono i distacchi per l’ottenimento di schegge e scarti di lavorazione. Sono presenti strumenti in selce attribuibili piu’ genericamente alla sfera Musteriana, sempre del Paleolitico Medio. Numerose le ossa, in parte combuste, relative a diversi animali quali il cervo e il cavallo, che permettono di documentare l’uso della grotta come abitazione dell’uomo di Neanderthal e di conoscere il tipo di vita della comunita’. L’arco cronologico di frequentazione del sito sara’ meglio definibile dopo ulteriori approfondimenti nello studio dei materiali. “Nel Paleolitico Medio – precisa de’ Spagnolis – i frequentatori della grotta erano gli uomini di Neanderthal ed i reperti offrono uno spaccato eccezionale della vita e della tecnica dell’Homo neanderthalensis. (mysterium)

fonte: http://www.sotterraneidiroma.it

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