Dopo due anni di inspiegabile chiusura, il teatro romano di minturno riapre una settimana per offrire al pubblico tre grandi spettacoli, com’era nella sua storica tradizione iniziata nel 1960 dall’attrice emma grammatica con “le troiane” di euripide e che ha visto calcare sulle sue tavole di palcoscenico i migliori attori del teatro italiano applauditi negli anni da migliaia di spettatori.
Quest’operazione e’ stata fortemente voluta dal sindaco di Minturno, Paolo Graziano, che insieme ai delegati al turismo, Filippo Corrente, e ai grandi eventi, Angelo Graziano, sostengono l’impegno organizzativo del teatro Ghione di Roma, godendo del patrocinio del ministero dei beni culturali e della regione Lazio.
La direzione artistica e’ stata affidata a giacomo carlucci che propone ai residenti nei comuni del golfo di Gaeta ed ai numerosi turisti a confermare con la loro presenza, come nelle passate stagioni, che permane una forte volonta’ che ricominci a vivere uno spazio storico prestigioso per il teatro italiano e per il nostro territorio.
Il 13 agosto inaugura la stagione “il mercante di Venezia” di W. Shakespeare con giorgio albertazzi nel ruolo di Shylock, con la partecipazione di Franco Castellano, nella regia di Giancarlo Marinelli. lo spettacolo, che sta raccogliendo un grande successo nel suo tour estivo, e’ incentrato sul conflitto fra amicizia e amore, potere del denaro, lealta’ e giustizia fornendo allo spettatore materia per riflettere anche sul presente.
Un “mercante” interpretato dal grande Giorgio Albertazzi che rilegge l’opera senza alterarne lo spirito e l’essenza.
Segue il 14 agosto lo spettacolo “processo alla strega” di silvano spada con una straordinaria interpretazione di ornella muti diretta da enrico Maria Lamannna.
sulla piazza di Todi, dove si erge il duomo e la circondano gli antichi palazzi della signoria, e’ issato il patibolo dove brucera’ la strega condannata dal tribunale civile della citta’. l’impressione che suscita la scena e’ quella di un ritorno al passato – il 1426 – quando questa esecuzione avvenne davvero con il concorso delle autorita’ civili e anche religiose che affidavanao ai laici di punire quanti secondo loro avessero dimostrato connivenze con il diavolo.
Chiude il 16 agosto lo spettacolo “sogni e bisogni” di e con Vincenzo Salemme, scritta nel 1995 con il titolo “io e lui” ispirato al libro di moravia.
l’intreccio narrativo ruota intorno a due personaggi: Rocco Pellechia e il suo “lui”, che staccandosi dal corpo del suo “titolare” diventa uomo rivendicando lo status di vero protagonista della vita e della scena, proiettando la stessa commedia ad un fortissimo impatto comico che permette pero’ al grandissimo salemme di continuare il percorso iniziato gia’ da qualche anno nell’intrattenersi e intrattenere il rapporto con il pubblico.