Domenica 17 settembre, dopo la visita ad Ait-Ben-Haddou, i motociclisti del Roby Tour partiranno alla volta di Marrakech. Saranno 217 i chilometri necessari a raggiungere quella che è una delle più belle e celebri città del Marocco. Prima di ciò, il gruppo passerà per il piccolo villaggio di Agouim, poco distante da Ouarzazate, e per il passo del Tizi-n-Tichka, fermata obbligatoria per la spettacolare vista panoramica che offre.
A questo punto, sarà il momento di mettersi in viaggio verso Marrakech, e più precisamente verso l’Hotel el Andalous, dove verrà passata la notte. Al risveglio, sarà ora di visitare la città e sarà, ovviamente, necessaria una giornata intera per farlo. Il campionario di attrazioni che offre Marrakech è vastissimo. Moschee, palazzi, piazze, ogni angolo, anche il più nascosto, può essere affascinante e meritevole di attenzione.
Il soprannome che viene dato alla città di Marrakech, “città rossa”, è da attribuire alle alte mura dalle tinte brune-rossastre, che circondano l’antica Medina. Proprio quest’ultima è uno degli elementi più affascinanti della vecchia città imperiale, con i suoi vicoli e le sue abitazioni, che hanno da raccontare millenni di storia. La città vecchia è sede delle principali attrazioni di Marrakech, e ha nella piazza di Jemaa el Fna, il suo centro e cuore pulsante.
Jemaa el Fna, teatro di mercanti, musicisti e artisti di strada, incantatori di serpenti, è centro nevralgico della vita di Marrakech e un ottimo posto dove poter assaggiare il vero street food marocchino. Tante sono le prelibatezze tipiche da provare, come ad esempio i katban (spiedini di carne aromatizzati con spezie), l’haira (zuppa con carne, legumi e verdure consumata soprattutto durante il Ramadan), il merguez (una salsiccia di vitello speziata), la tanijia (uno stufato di zampone di manzo, stracotto all’interno di un’anfora di terracotta, con le ceneri dell’hammam), e molte altre pietanze della tradizione marocchina, in primis il cous cous, il piatto più popolare in Marocco e nel Nord Africa, ma diffuso in tutto il mondo (semola di grano duro mescolata ad acqua, lavorata in piccole palline e poi cotta al vapore, accompagnata da carne in umido e verdure, ma anche con il pesce). Se si vuole godere appieno di un assaggio genuino della cultura del Marocco, la piazza di Jemaa el Fna, è l’ideale per farlo.
Altra tappa obbligatoria è la grande Moschea Koutoubia, un capolavoro di architettura, che racchiude un grande significato spirituale per la gente del luogo. Il suo minareto, ovvero la torre presente in quasi tutte le moschee, risale al XII secolo è una vera e propria opera d’arte; la torre della Moschea della Koutoubia a Marrakesh è servita come modello per la Giralda di Siviglia e la sua sorella, la Torre di Hassan a Rabat. La moschea non è accessibile al pubblico, ma vale la pena soffermarcisi anche solo per ammirarne la bellezza dall’esterno.
La vera essenza di Marrakech è sicuramente contenuta nei souk, i tipici mercati marocchini, dove è possibile trovare una sconfinata varietà di offerta. Dal cibo all’artigianato più variegato, in queste affascinanti realtà, è possibile trovare letteralmente di tutto. Per calarsi ulteriormente nella cultura di Marrakech, l’hammam è da segnare sulla lista delle cose da fare. Una delle esperienze più autentiche da provare in Marocco, l’hammam è un bagno turco, luogo dove potersi rilassare e lavarsi, ma che, in realtà, per gli arabi significa molto di più. Si tratta, infatti, di un vero e proprio rituale religioso di purificazione, che gli uomini e le donne marocchine compiono prima della preghiera. In pratica, l’hammam consiste in un lavaggio del corpo con un particolare sapone nero, dalle grandi proprietà esfolianti, il tutto all’interno di un luogo dove la temperatura favorisce la sudorazione e, dunque, l’espulsione delle tossine dal corpo. A Marrakech ci sono due tipi di hammam, quello pubblico, per un ‘esperienza più reale, e quello all’interno delle spa private, sicuramente meno fedele, ma più curato ed elegante.
Questa è solo una parte di quello che la città di Marrakech ha da offrire a chi ha il piacere di visitarla. Ci sarebbe da far riferimento anche alle antiche tombe dei sovrani della dinastia Saadi, o al maestoso Palazzo el Bahia, con i suoi giardini e le sue 150 stanze, in parte accessibile al pubblico, o ancora al quartiere ebraico, da visitare per ammirare l’altra faccia della città.
Dopo la seconda notte a Marrakech, martedì 19 settembre, il gruppo dei mototouristi si rimetterà in marcia, alla volta di El Jadida, la penultima tappa marocchina del Roby Tour 2023.
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