Dopo giorni di ronde auto-organizzate da cittadini impauriti, rilievi fotografici, articoli sulla stampa, sopralluoghi e segnalazioni alle autorità competenti per territorio ma anche direttamente al Circolo, Legambiente Lazio e il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, hanno deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica – sezione di Latina e a tutte le Autorità competenti per materia e per territorio e alle Forze dell’Ordine (Polizia Municipale, Polizia Provinciale, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale, Comando e Sezione Carabinieri), ARPA LAZIO, ASL e per conoscenza al Comune di Terracina) con il quale si chiede di effettuare una ricognizione delle zone interessate, tutte dettagliate e corredate di foto, anche al fine di individuare gli eventuali responsabili del reato di “combustione illecita di rifiuti”, delitto introdotto nel 2014 proprio su spinta dell’associazione del Cigno Verde, per contrastare lo smaltimento illegale dei rifiuti anche derivanti dalla lavorazione agricola, in spregio delle normative di sicurezza ambientale e sanitaria poste a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente.
“Sui roghi nel sud Pontino c’è bisogno di fare chiarezza immediata, assicurando gli eventuali responsabili alla giustizia e soprattutto interrompendo immediatamente il fenomeno – dichiara Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio – ed è per questo che abbiamo inviato l’esposto alla Procura della Repubblica, così come a tutti coloro che hanno il compito di salvaguardare il territorio e tutelare la salute pubblica. Ora c’è bisogno, da una parte di effettuare un controllo e monitoraggio costante di quanto avviene, dall’altra di attuare un ciclo virtuoso dei rifiuti che non lasci nessuno spazio a logiche eco-mafiose. Le prime indicazioni e segnalazioni ci sono arrivate settimane fa proprio dagli abitanti del posto, e ancora una volta i cittadini si dimostrano attori fondamentali per la salvaguardia ambientale, ed è per questo che torniamo a chiedere a gran voce alla Regione Lazio di rilanciare “l’ Osservatorio Regionale Ambiente e Legalità” , fermo ormai da troppi anni, fornendo uno strumento in più alla cittadinanza attiva”.
I reati nel ciclo dei rifiuti possono essere commessi in ogni fase del ciclo, dalla produzione, trasporto allo smaltimento, anche alterando la quantità o tipologia dei rifiuti da smaltire o affidando l’operazione a imprese che lavorano sottocosto. I rifiuti che vengono illegalmente smaltiti infatti avvelenano l’aria, contaminano le falde acquifere, inquinano i fiumi e le coltivazioni agricole, minacciano la salute dei cittadini, e soprattutto contaminano con metalli pesanti, diossine e altre sostanze cancerogene i prodotti alimentari che arrivano sulle nostre tavole.
Legambiente collabora già da decenni con la Magistratura, le Forze dell’Ordine, i Comitati spontanei di cittadini e le Amministrazioni più sensibili per la prevenzione e la repressione dei reati ambientali, e tramite la sinergia di azione tra il CEAG (Centro di Azione Giuridica) di Legambiente Lazio e l’Ufficio Legale del Circolo Legambiente di Terracina, parte del CEAG, si è arrivati ad un esposto circostanziato e ricco di documentazione di supporto.
“Vogliamo ringraziare a nome del Circolo e di tutta Legambiente, le Forze dell’Ordine operanti sul territorio, già attive nel contrasto e repressione del fenomeno- dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” – ma anche l’Amministrazione e soprattutto i nostri soci e volontari e i comitati spontanei di cittadini che, da giorni, stanno contribuendo, con le loro utili ed argomentate segnalazioni, a prevenire la pericolosa cronicizzazione del fenomeno dei roghi sospetti sul territorio di Terracina”.