Sono state trafugate nel pomeriggio di ieri le reliquie di San’Erasmo, patrono della città di Formia.
[wp_ad_camp_1]IL FATTO. Secondo alcune indiscrezioni, il furto delle reliquie del Santo sarebbe avvenuto nel pomeriggio di ieri, dopo che nell’omonima parrocchia era stato celebrato un rito funebre. Complice la confusione o qualche disattenzione nei momenti successivi al rito, potrebbe aver favorito i malviventi nel compiere l’inqualificabile gesto. Oltre alle reliquie sono stati asportati dal luogo di culto altri oggetti sacri.
STORIA. La storia che lega il Santo al Golfo di Gaeta è antichissima, e le vicissitudini legano le reliquie fortemente al territorio. Nell’842, dopo che Formia era stata distrutta dai Saraceni, le sue reliquie vennero trasferite a Gaeta e nascoste in un pilastro della chiesa di S. Maria, dove furono rinvenute nel 917 dal vescovo Bono. Da quel tempo Erasmo fu proclamato patrono di Gaeta e furono anche coniate monete con la sua effigie, dove tutt’ora è compatrono con San Marciano. Nel 1106 Pasquale II consacrò la cattedrale di Gaeta, dedicandola alla Vergine e a sant’Erasmo. È invocato contro le epidemie e le malattie dell’intestino per il fatto che, nel martirio, gli sarebbero state strappate le viscere. I marinai lo venerano con il nome di Elmo.
Un gesto vile che priva la città, ed il Golfo di Gaeta, di un pezzo di storia di inestimabile valore.
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