Di Orazio Ruggieri.
Il clima torrido dell’estate climatica appena terminata, secondo la scadenza del calendario, si è spostato nei corridoi della politica locale, facendo, tutto d’un colpo, salire al massimo il termometro della situazione. Con un documento, dalla sofferta e travagliata storia nella fase della sua gestazione, Forza Italia ha chiesto al sindaco di conferire all’azione amministrativa un passo più accelerato, specificando il conseguimento di alcuni punti (parcheggi al centro del paese, regolamentazione delle operazioni che sovrintendono all’installazione di antenne e ripetitori sul territorio comunale per servire l’utenza locale, situazione dello scalo ferroviario, ecc.) che si vorrebbero vedere concretizzati quanto prima. Ma la novità tanto clamorosa (meno che per gli addetti ai lavori) sta nella richiesta di azzeramento delle deleghe conferite dal primo cittadino a quei componenti del consesso civico a suo tempo investiti della responsabilità nei diversi settori per i quali erano stati deputati a operare. La notizia, che si coglieva nell’aria già da diverso tempo ma che si pensava fosse solo uno spauracchio per stimolare chi doveva guidare i percorsi gestionali nelle branche della vita cittadina, ha subito lasciato adito a una serie di considerazioni sullo stato di salute del governo, ma anche dell’assise cittadina dove più di qualcuno ha fatto osservare che una opposizione decisa a certi metodi governativi che si vorrebbero vedere attuati giunge principalmente da esponenti che fanno parte del team uscito vincente dalle elezioni un anno e quattro mesi fa. Non che l’opposizione non svolga il suo ruolo, ma si sottolinea come la pungente verve polemica del consigliere Osvaldo Agresti del MoVimento 5 Stelle non si cementi, in un’azione unitaria, con gli interventi, anch’essi mirati e severi, degli altri quattro componenti la minoranza consiliare, molte volte non coordinati in un discorso coinvolgente l’intera opposizione. Per quanto riguarda quelle che poi vengono, in genere, definite voci di corridoio, si fa presente che a certi livelli di regia politica locale, non faccia piacere che la meritocrazia operativa di professionisti prestati alla vita pubblica, con l’ottenimento di risultati ritenuti unanimamente più che validi, venga evidenziata, anche dal punto di vista di commentatori scevri da alcun condizionamento passionale “ad personam” o di mero interesse partitico, con l’amplificazione mediatica di quanto realizzato. Ha così preso corpo, ha commentato la gente, quella “gelosia” tra componenti la stessa squadra, serpeggiante e neppure tanto latente già dai primi risultati ottenuti da chi ha profuso, nella predisposizione di progetti e provvedimenti, sia la riconosciuta preparazione culturale, sia la conclamata deontologia professionale e operativa che contraddistinguono il marchio qualitativo di un ottimo amministratore. E, sempre alla luce, anzi all’eco neppur malcelata, di quanto è stato dato sapere, il “casus belli” pare sia stato offerto dal coro unanime di consensi che ha caratterizzato, nella valutazione dei tecnici, dei sindacalisti e della gente in genere, oltre nel commento degli organi di informazione, l’operato dell’avv. Vittoria Maggiarra, consigliere delegato al Personale, al Contenzioso e ad altri settori. All’avv. Maggiarra, che, fin dal primo giorno dell’investitura, si è alacremente adoperata, a scapito anche del suo tempo da dedicare al lavoro privato e, peggio ancora, alla famiglia, non viene perdonato il fatto che la stampa, una volta tanto fedele interprete di situazioni e fatti presi in considerazione, abbia dato il dovuto spazio mediatico che una tanto sbandierata meritocrazia –tante volte applicata in piena difformità dalla realtà- vorrebbe accreditare a chi si attiva per il raggiungimento di obiettivi propedeutici al miglior funzionamento del sistema nel cui ambito l’interessato sta operando. Pare che il documento di Forza Italia, nel quale tutti hanno sottolineato l’adesione convinta del prof. Nicola Orlando Di Fazio, figura storica degli “azzurri”, prima a Fondi, dove ha svolto ruoli amministrativi, e, attualmente, a Itri, dove puntualmente scende in campo, “mettendoci la faccia”, quando il partito serra le file, chiamando a raccolta i “fedelissimi” per evitare che i distinguo interni, a volte fortemente marcati, possano creare crepe insanabili, conceda al sindaco dieci giorni per attivare il volano operativo della macchina amministrativa, contando, quale data di partenza, quella di venerdi 22, quando lo “j’accuse” del partito del coordinatore Gian Franco Notarianni ha ricevuto l’imprimatur dell’ufficializzazione, con la sua presentazione all’ufficio protocollo di palazzo Umberto I.
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