“I dialetti rappresentano le nostre radici, la nostra identità culturale che non va dimenticata e abbandonata ma, al contrario, assolutamente salvaguardata e tramandata”.
Partendo da questo presupposto il Consigliere regionale del Lazio Cosmo Mitrano ha strutturato una proposta di Legge, ampiamente condivisa dalla maggioranza Rocca, sulla salvaguardia dei dialetti laziali.
“Dai dati diffusi dall’Unesco – spiega Cosmo Mitrano – emerge che l’Italia è uno dei Paesi al mondo con più varietà di dialetti ed ogni comune ne possiede uno. Per molti anni, i dialetti sono stati accantonati ma recentemente stiamo assistendo ad una loro riscoperta tanto da rappresentare sempre più un valore identitario importante. Abbiamo il compito di valorizzare l’importante patrimonio culturale costituito dai dialetti, promuovendo ogni azione di tutela, recupero, conservazione e valorizzazione delle testimonianze culturali, storiche e linguistiche che legano le comunità al proprio territorio”.
I dialetti laziali sono riconducibili al romanesco, al dialetto sabino, al dialetto ciociaro o dialetto ciociaresco. Al dialetto laziale centro-settentrionale troviamo quello parlato nella Tuscia/viterbese, mentre sono classificati tra i dialetti italiani meridionali quelli del basso Lazio, Golfo di Gaeta ed arcipelago delle isole ponziane. Nell’unicità e tipicità dei dialetti del Lazio, si inserisce, infine, il dialetto veneto/pontino, un melting-pot linguistico tanto originale quanto affascinante.
“Il Lazio – ribadisce Mitrano – come le altre regioni centrali dell’Umbria e delle Marche, ha quindi una situazione dialettale non unitaria e per questo ancora più interessante e ricca di sfumature che rendono la nostra regione unica anche da questo punto di vista. Questa tipicità linguistica rappresenta senza dubbio un valore aggiunto anche per il turismo laziale. Per questo motivo – sottolinea il consigliere di Forza Italia – tra i capisaldi della mia proposta di legge troviamo la necessità di realizzare iniziative finalizzate alla promozione di studi e ricerche sui dialetti locali in collaborazione con Università e centri di ricerca. Altrettanto importanti sono i momenti di confronto attraverso i seminari, convegni, corsi di aggiornamento, manifestazioni, spettacoli e altre produzioni artistiche, fino alla costituzione di un fondo bibliografico specialistico ed un archivio documentale liberamente consultabili on-line. Accanto a queste azioni sono previsti progetti didattici rivolti alle nuove generazioni ed il sostegno a manifestazioni artistiche e letterarie di vario genere. Una proposta di legge – conclude Mitrano – che prevede uno stanziamento di fondi regionali di 200mila Euro per l’esercizio finanziario 2023-2024-2025″.
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