All’epoca possedeva un’impresa di movimentazione terra. Fu lui a scoprire l’Erma Bifronte raffigurante Apollo, rinvenuta durate uno scavo edile, preservata e conservata nella sua abitazione per essere poi riconsegnata alla collettività. Altrettanto fece per molti altri reperti in un’epoca in cui l’edilizia selvaggia prevaleva nettamente sulla tutela dei beni culturali. Vittorio Sciarra oggi ha 80 anni. In segno di riconoscenza per l’attenzione e la sensibilità dimostrata verso il patrimonio storico e archeologico della città, ieri gli è stata intitolata l’Erma Bifronte custodita all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Formia.
Alla cerimonia, sostenuta dal Comune, hanno preso parte il Sindaco Sandro Bartolomeo, l’Assessore alla Cultura Antonella Prenner e un gruppo nutrito di familiari e conoscenti che hanno celebrato il suo impegno, l’amore per la storia e la cultura di questa terra dimostrato con i fatti in tanti anni di lavoro.
Sul piedistallo del reperto è stata apposta una targhetta che gli attribuisce la paternità del ritrovamento e la custodia dell’opera. Negli anni ’60 e ’70, la sua attività nel settore edilizio gli consentì di portare alla luce diversi reperti d’epoca romana, tutti regolarmente dichiarati alle competenti autorità. In virtù della sua assoluta affidabilità, fu spesso nominato custode dei resti, funzione cui assolse con dedizione garantendo la piena fruizione dei reperti a chiunque gliene facesse richiesta e furono tanti gli studiosi ed esperti che frequentarono la sua dimora.
Un modello di coscienza civile, ancor più meritevole se consideriamo i tempi a cui i fatti risalgono. “Nostro padre – raccontano i figli – all’epoca dovette affrontare una vera e propria fuga dal cantiere, rischiando finanche di perdere il lavoro per mettere in salvo la statua e successivamente dichiararla con le modalità di legge”. Spesso si preferiva continuare a scavare e chissà quanti reperti sparirono o furono distrutti per evitare il blocco dei cantieri.
“L’Erma Bifronte – commenta il Sindaco Sandro Bartolomeo -, realizzata in marmo bianco, è oggi una delle statue più preziose del Museo Archeologico Nazionale di Formia, inaugurata nel marzo 2016 a seguito di restauro. Vittorio Sciarra è l’esempio di come il contributo dei privati sia importante per la valorizzazione del nostro straordinario patrimonio culturale. Se tutti i cittadini che custodiscono nella propria abitazione anfore e altri reperti di valore risalenti all’epoca romana li consegnassero al nostro Museo come ha fatto Vittorio Sciarra, disporremmo di un patrimonio ancora più vasto in grado di garantire un’offerta culturale di sicuro richiamo. Lo dico da tanti anni e ne sono sempre più convinto: il tesoro di Formia affonda le sue radici nella storia. Il nostro Museo espone reperti incredibili, ulteriormente arricchito dalle meravigliose statue rinvenute nello scavo di Gianola. L’obiettivo è di estendere gli spazi espositivi e di garantire al Museo il rilievo che merita. Dobbiamo crederci tutti – conclude -. E’ un segno di amore verso la nostra città”