Conosciamo benissimo la politica ambientale dell’amministrazione, volta più a interventi spot che a una seria ed efficace programmazione. Una politica ambientale ricca di giornate per la raccolta di rifiuti – che sono assolutamente condivisibili sia per lo scopo ecologico che per quello sociale -, ma povera di interventi strutturali.
Quando, in rare occasioni, si provano a fare degli interventi più incisivi, ecco che si incappa in qualche errore. Ad esempio, è davvero efficace la sanificazione delle spiagge libere a partire da questa notte? Secondo gli addetti ai lavori, tale azione non solo sarebbe inutile, ma anche dannosa.
Secondo l’OMS, infatti, “spruzzare disinfettanti all’aperto su superfici porose come le strade, ma quindi a maggior ragione sulla sabbia, è inefficace per sconfiggere il coronavirus perché è improbabile che l’irrorazione di sostanze chimiche sia adeguata a coprire tutte le superfici per il tempo necessario a inattivare i patogeni”.
A più riprese sono intervenuti anche il WWF e la Legambiente che hanno denunciato il fatto che spruzzare disinfettanti, anche all’aperto, può essere dannoso per la salute umana e per la tutela ambientale. L’accumulo di questi principi attivi può causare dei danni alla biodiversità e al territorio.
L’uso dell’ipoclorito di sodio per la disinfezione delle spiagge è una pratica da evitare in quanto la sua utilità ed efficacia non sono accertate mentre sono ben evidenti i gravi impatti ambientali e sulla salute che questa sostanza può determinare.
Tra l’altro questa sanificazione sostanzialmente inutile costerà ai cittadini fondani 6 mila euro, che andranno persi come il tempo impiegato dagli operatori per sanificare la spiaggia libera.
Chiediamo quindi all’amministrazione di rivedere questa decisione e fermare l’inutile sanificazione delle spiagge libere e il conseguente sperpero di denaro pubblico.
Nota stampa gruppo consiliare “Camminare Insieme”