Forse non è solo casualità che, in occasione della festa della Madonna della Civita, patrona dell’arcidiocesi di Gaeta, l’attenzione delle persone attente alle problematiche primarie della gente, tra la quali la salute occupa sicuramente il primo posto in questo particolare momento di perdurante timore di contagio, si sia soffermata su due momenti, differenti per il clima di emozioni provate, ma intensamente significative per i risultati collegati all’operosità e allo spirito di dedizione dei professionisti presi in esame. Il primo è il mai troppo compianto dott. Antonio Soscia, prematuramente scomparso, due anni, fa al termine di molti mesi di dura sofferenza seguita a una criticità nello stato di salute che ne ha abbattuto la pur coriacea e spartana vocazione al lavoro. Il dott. Soscia, primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia presso l’ospedale “Dono Svizzero” di Formia, dopo aver diretto per tanti anni e con risultati più che eccellenti lo stesso reparto del “San Giovanni di Dio”, a Fondi, stava improntando il lavoro nel nosocomio del golfo sulla scia di quel protocollo operativo messo in atto nella struttura ospedaliera di via San Magno, 2 a Fondi, dove accorrevano da ogni parte di Italia per essere assistiti, al momento del parto, dall’equipe del dott. Soscia.
E, nei momenti in cui, a diversi livelli e in diversi paesi la sua figura veniva meritatamente ricordata per quella vocazione al servizio che ha reso possibile, tra l’altro, la venuta al mondo di creature il travaglio preparto della cui madre stava rischiando di comprometterne la nascita, questo doveroso ricordo rievocativo è servito a tanti sostenitori della sopravvivenza “decente” del “San Giovanni di Dio” per sollecitare il vertice Asl ad abbandonare la strada del biasimevole depotenziamento dell’ospedale fondano, agli onori della cronaca, nei primi dieci anni del nuovo secolo, per le autentiche eccellenze che vi si contavano, e a intraprendere un percorso di rilancio della struttura e delle valenze professionali che vi operano. E sempre a Fondi e a Formia è legato il nome dell’altro professionista di cui si è parlato tantissimo in questi giorni.
Si tratta del dott. Vincenzo Viola, primario del reparto di Chirurgia dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia, dove l’ancora giovane professionista sta segnando un’epoca. Operativo per tanti anni al “San Giovanni di Dio”, a Fondi, quale sostituto del primario, il dott. Giovanni Baiano, un’altra icona dell’ottima Sanità, il dott. Viola ne ha raccolto l’eredità nel nosocomio formiano dove il dott. Baiano aveva concluso la sua carriera.
Numerosi e di rilevanza internazionale sono stati gli interventi che hanno visto il dott. Viola protagonista, nella conclamata e avveniristica professionalità, a salvare la vita a pazienti ricoverati in condizioni a dir poco disastrose. Scevro dal ricercare la passerella per declamare le sue vittorie contro il male che tante volte caratterizzava lo stato di salute del degente quasi allo stadio terminale, il dott. Viola ha messo mano a pazienti al cui difficilissimo recupero avevano rinunciato i celebrati “luminari” di ospedali capitolini di prim’ordine. E’ stata solo la testimonianza, resa pubblica dagli interessati attraverso grati attestati di riconoscenza affidati agli organi mediatici, a far conoscere alla gente il meraviglioso percorso professionale di questo apostolo, autentico “premio Oscar”, per la vita di decine di malati.
Ecco allora spiegato il documentato fenomeno che vede il dott. Vincenzo Viola quale chirurgo della Sanità pontina con la più lunga lista di attesa per gli interventi. Ne riportiamo la giusta eco che fedeli informatori ci hanno fatto pervenire sul meritato riconoscimento che gli viene dai pazienti. E, come si dice, “quando c’è la vox populi, è la voce di Dio che parla”. Complimenti meritatissimi, dott. Viola, capace di sopperire anche alle carenze strutturali dell’azienda sanitaria con la tua grande voglia di servire la gente, la cui ultima prova è stata la pronta risposta positiva a mettersi a disposizione della riapertura della Chirurgia per un giorno dell’ospedale di Fondi, dove, su interessamento, presso l’Asl, del sindaco di quella città, il dott. Beniamino Maschietto, è stata riattivato questo protocollo operativo che prevede interventi per pazienti che possono essere dimessi la sera stessa dell’operazione, anche per la presenza nell’ospedale, di due modernissime ed efficienti sale operatorie.
Gli interventi si terranno a ritmo settimanale nella giornata di giovedi.
Orazio Ruggieri
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