“Scappa e vinci” di Antonello Marchitelli: le debolezze degli esseri umani

Casa Editrice: Les Flâneurs Edizioni
Collana: Maigret
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 200
Prezzo: 15,00 €

«Per Eusebio, fino a un certo punto della sua vita, era stata salda la convinzione che ognuno fosse artefice del proprio destino. Poi era arrivata la realtà, la cruda realtà, con l’impatto accentuato dal confronto con la vita matrimoniale prima e con la paternità poi. E da un giorno all’altro si era trovato a dover badare a tre persone oltre che a sé stesso. In quel momento il matrimonio aveva cominciato a profilarsi come una gabbia dalla quale non era in grado di fuggire e che lo stava soffocando»: sono le parole dedicate a Eusebio De Andreis, uno dei tanti e complessi protagonisti del romanzo “Scappa e vinci” di Antonello Marchitelli. Un’opera amara e a tratti violenta, in cui si alternano toni da commedia a quelli da tragedia, in cui c’è poco spazio per la speranza verso il genere umano e in cui spesso i carnefici e le vittime confondono i loro ruoli. Eusebio è frustrato da una vita che non concede mai respiro; la moglie, ad esempio, lo incolpa di essere un mediocre, di non prendere mai decisioni forti per la propria famiglia. Lui e Chiara si vogliono bene, ma l’indigenza rovina il loro equilibrio e crea forti contrasti; non stupisce quindi che egli pensi a un’alternativa poco pulita, ispirata da un evento fortunato accaduto alla sua anziana vicina di casa Marta, per dare una svolta alla propria vita. Tale possibilità di riscatto è però annusata anche dagli altri protagonisti della storia: Gino, uno di quelli che si può chiamare “intrallazzino”, vive un’esistenza di imbrogli e compromessi, ma quando si trova davanti all’apparizione della dea bendata, per la prima volta in vita sua è assalito dagli scrupoli. Vincenzo ha buttato tutto all’aria quando ha tradito sua moglie con una donna di poco conto, e ora vive di rimorsi; implicato indirettamente con la malavita, si fa trascinare dall’avidità altrui quando viene a conoscenza del colpo di fortuna capitato a Marta. Raffaele è uno spiantato, in crisi di identità e senza prospettive per il futuro; anche lui come gli altri si abbandona alla debolezza umana, partecipando a una caccia al tesoro dagli esiti tragici, dove non sempre il pesce più grande mangia quello più piccolo. Antonello Marchitelli presenta una storia intensa e sofferta, in cui emerge il lato grottesco dell’essere umano e in cui il male può annidarsi anche nei posti più impensati, nelle famiglie più ordinarie, nelle menti in apparenza più lineari.

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