“Scarpe rosse in cammino… no alla violenza sulle donne”. È questo lo slogan con cui la Dirigente Scolastica Maria Angela Rispoli ha accolto i partecipanti alla manifestazione contro la violenza sulle donne, alla quale oltre ai ragazzi delle classi terze dell’Istituto Comprensivo Principe Amedeo, hanno partecipato i ragazzi del Liceo Classico e Pedagogico di Formia, del Liceo Scientifico Fermi, dell’Istituto Nautico Caboto e della Ragioneria di Gaeta, alla presenza del Sindaco Cosmo Mitrano, del Presidente dell’Associazione Gaeta e il mare, della rappresentanza della Polfer di Formia, oltre che ai membri del Consiglio d’Istituto ed ai tantissimi genitori intervenuti per l’occasione, in un travolgente percorso che accende un faro sulla figura ed il ruolo della donna nella società.
Presente anche la dottoressa Emiliana Bozzella in rappresentanza dell’USR del Lazio.
La manifestazione si è svolta nell’Aula polifunzionale dell’Istituto che per l’occasione si è colorata di coccarde bianche appuntate sulle camice degli uomini e di nastrini rossi al collo delle donne, simboli questi delle associazioni di uomini e donne che quotidianamente si battono contro la violenza sulle donne, oltre alle scarpe rosse, emblema tradizionale che ha accolto gli ospiti all’ingresso della scuola.
“Se è vero che la violenza sulle donne è l’espressione abnorme e degenerata di una cultura maschilista perpetrata nel tempo, la scuola, – ha sottolineato la Dirigente nel suo discorso di apertura -, in quanto prima agenzia educativa insieme alla famiglia ed alle istituzioni, ha il compito irrinunciabile di educare i ragazzi ad un nuovo linguaggio sentimentale.
La violenza si combatte con la cultura – ha continuato la Dirigente – perché bisogna insegnare ai ragazzi che il rispetto è la libertà di fermarsi di fronte alla sacralità dell’essere umano.
Ma perché ciò venga interiorizzato è necessaria la collaborazione di tutti, uomini e donne, in quanto siamo tutti pezzi di uno stesso puzzle ed ognuno di noi con un piccolo gesto può contribuire a cambiare i comportamenti sociali e culturali della nostra società.”
Sulla stessa linea le toccanti parole della signora Clementina Ianniello , madre di una ragazza uccisa dal proprio compagno, presidente Honoris Causa dell’Associazione V.E.R.I. che si batte con ogni mezzo per avere giustizia affinché reati come il femminicidio possano diventare, un giorno, un’eco lontana destinata ad annullarsi pian piano.
“Purtroppo le leggi contro la violenza sulle donne non bastano- ha esordito la signora Ianniello – per cui fin da piccoli è necessario insegnare che non ci sono gerarchie fra i ruoli all’interno della famiglia e che tutti sono uguali, tutti hanno il diritto di scegliere cosa fare della propria vita e nessuno deve impedire che ciò avvenga.
Spesso ci si dimentica delle vittime che ormai non possono più difendersi e , soprattutto nelle aule dei tribunali, accade che i colpevoli vengano graziati per qualche cavillo burocratico e questo fa più male della perdita di una figlia.”
Conclude, poi, il suo intervento chiedendo alle ragazze a non permettere a nessuno di farsi togliere la vita, anche solo psicologicamente perché il controllo, il possesso, la gelosia eccessiva non sono sinonimi di amore, affetto, rispetto, ma sono finti legami amorosi che vanno spezzati subito prima che diventino, appunto, “deliri d’amore”, ricollegandosi, così al tema principale del testo della scrittrice Ambra Dell’Anno, ospite d’onore della manifestazione ed autrice del testo “Delirio d’amore”, appunto, nel quale si raccontano storie di donne che loro malgrado si sono trovate a vivere in situazioni di violenza domestica e alle quali non sono riuscite ad opporsi prima che la situazione degenerasse.
Il testo è un invito a riflettere sul fatto che “l’amore che uccide non è amore” e sottolinea l’attenzione sul fatto che spesso le donne si trovano da sole ad affrontare situazioni che non sono normali e, quindi, diventano pericolose.
Emozionante anche l’intervento della musicista Valentina Ferraiuolo con il suo Tamburo Rosso, che da diversi anni collabora con il nostro istituto per combattere tali reati e soprusi perché “quella del tamburo è l’unica pelle che puoi percuotere”.
Significativo anche l’intervento della psicologa d’Istituto Valeria Valeriano che ha sottolineato come la violenza contro le donne assuma diverse forme, dalla violenza domestica allo stolking, dalla minaccia allo stupro per arrivare alla forma più bieca e riprovevole che è il femminicidio.
Hanno fatto da cornice alla manifestazione i canti realizzati dal coro della Principe Amedeo per sottolineare ed evidenziare anche con la musica la necessità di agire tutti insieme per mettere la parola FINE a tali situazioni che ledono i diritti delle donne, ma gettano ombre anche sulle persone che si macchiano di tali delitti.
Durante la manifestazione si sono alternati gli interventi degli alunni che hanno proposto un video in power point in cui si tracciava un exursus sulla condizione femminile nella storia, nella letteratura, nel mito, nella tradizione popolare che vedeva la donna rilegata al ruolo di madre e moglie, per arrivare però al messaggio chiaro e forte che nella storia, nell’arte, nello sport, nella medicina, nella letteratura ci sono state donne valorose che hanno affermato con forza, coraggio e generosità il proprio genio ed il proprio talento, da Frida Kalho alle sorelle Brontè, da Virginia Woolf a Marie Curie, da Malala ad Artemisia Gentileschi, solo per citarne alcune e sono riuscite a far sentire la propria voce lasciando un’impronta indelebile nel tempo.
Tutti dobbiamo batterci per ridare valore e dignità alla donna, quella dignità che è alla base di ogni cultura civile, la dignità che spetta ad ogni individuo in quanto essere umano.
E il concetto di DIGNITA’, non a caso, – ha ribadito la Dirigente Scolastica al termine della manifestazione, – quest’anno è l’imprimatur dell’istituto, un valore che si inserisce in tutte le attività curricolari ed extracurricolari, in quanto nella società di oggi, frettolosa, distratta ed indifferente, è un valore che spesso viene denigrato, svilito, deriso, ma che ognuno di noi deve recuperare e difendere.
E questo è possibile solo se si trova la sinergia fra famiglia – scuola – istituzioni in quanto la DIGNITA’- ha ribadito la Dirigente- è un valore universale che si insegna sin da piccoli per creare una coscienza civica che guidi i ragazzi nelle scelte della vita”
“Con questo incontro a più voci – ha concluso la Dirigente – la scuola Principe Amedeo ha voluto lanciare un messaggio di speranza, di fiducia, di incoraggiamento perché ci sia una maggiore consapevolezza nei ragazzi che li spinga a dire NO alla violenza, a denunciare i soprusi nel momento stesso in cui iniziano in modo da avere una società con più luci e meno ombre.”
È questo il NO DELLA Principe Amedeo alla violenza sulle donne, in una convention di due giorni all’insegna della volontà di dare voce alle donne vittime di violenze, per permettere loro di riappropriarsi dei propri diritti, della dignità che spetta ad ogni persona in quanto essere umano e del rispetto che va di pari passo con essa, ovviamente.
L’appuntamento è all’Ariston lunedì 25 per un concerto di e con Valentina Ferraiuolo per continuare questo percorso all’insegna della musica, dell’arte, del teatro per ribadire con forza l’importanza della donna in quanto essere umano.
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