Verrà presentato il prossimo 29 ottobre alle ore 20.00 presso il Cinema Ariston di Gaeta il film “Scherza con i fanti” di Gianfranco Pannone e Ambrogio Sparagna, prodotto da Istituto Luce vincitore al Festival del Cinema di Venezia del premio Premio SIAE per il Talento Creativo e del Premio UNESCO (Premio Speciale della Giuria) i primi di ottobre. La presentazione ad ingresso gratuito è realizzata in collaborazione con il Comune di Gaeta e il Cinema Ariston. Saranno presenti gli autori e la proiezione verrà anticipata da un concerto di Ambrogio Sparagna con il Coro Polifonia Aurunca diretto da Anna Rita Colaianni.
Il film è assieme un viaggio tragicomico nella recente storia d’Italia e, insieme, un canto per la pace. Un percorso lungo più di cent’anni, dall’Unità d’Italia a oggi, per scandagliare il difficile, sofferto e spesso ironico rapporto del popolo italiano con il mondo militare e con il potere. Dopo il viaggio avventuroso nel mondo della credenza religiosa di Lascia stare i santi, la coppia creativa tra cinema e musica composta da Gianfranco Pannone e Ambrogio Sparagna è tornata a scandagliare un campo vasto ma spesso dimenticato della nostra identità culturale con Scherza con i fanti, prodotto e distribuito da Luce Cinecittà.
Chiudendo così un dittico tra cultura, storia, memoria, musica, e vita intima e sociale del Bel Paese. Italiani brava gente? Discutibile. Ma certo il nostro non è mai stato un popolo realmente guerriero, anche perché la millenaria storia del Paese ha visto fin troppe guerre, violenze, invasioni. Partendo da questa particolare condizione storica, Scherza con i fanti vuole essere un viaggio tragicomico nella recente storia d’Italia, e insieme un canto per la pace. Ma soprattutto si propone con un percorso lungo più di cent’anni, dall’Unità d’Italia ad oggi, per scandagliare il difficile, sofferto e anche ironico rapporto del popolo con il mondo militare, e con il potere. Tutto questo, attraverso alcuni meravigliosi canti popolari, e quattro diari di guerra; quelli di: un soldato lombardo del Regio Esercito di stanza a Pontelandolfo, in Campania, dove fu tra i protagonisti dell’eccidio di civili più cruento all’indomani dell’Unità d’Italia; un autista viterbese del Regio Esercito, che nel 1935 andò a combattere in Etiopia, convinto del primato fascista, e che invece scoprì la realtà dei gas ai danni della popolazione locale. Il terzo diario è quello di una giovane donna borghese, che divenne partigiana sulle montagne tra Parma e La Spezia e che combatté due guerre, la prima contro i nazifascisti e la seconda, forse la più difficile, contro gli uomini. Infine un sergente napoletano della Marina militare, oggi quarantenne, che ha prestato servizio nelle missioni di pace internazionali e che in Kosovo ha scritto un diario ricco di umanità. I diari si intrecciano con i canti e le musiche popolari di gioia e di dolore scelti, e talvolta composti, da un maestro come Ambrogio Sparagna; e con il prezioso repertorio di memoria dell’Archivio storico Luce, che a sua volta si interfaccia con le immagini di oggi, attraverso quel paesaggio italiano nella cui varietà spiccano i sacrari militari e i cimiteri, dove riposano migliaia di soldati italiani e stranieri. Non ultima, la testimonianza di un grande intellettuale, Ferruccio Parazzoli, che il destino ha voluto abitasse su quel Piazzale Loreto da lui “cantato” nei suoi romanzi. E le note della commovente San Lorenzo di Francesco De Gregori, scandita sulle immagini Luce, tra distruzione di una città e immagini di una nuova speranza di ricostruzione e convivenza nella pace.
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