Dopo l’intervista all’associazione ‘Le Tradizioni’ e al suo presidente Mauro Di Nitto, oggi Gazzettino del Golfo ha raggiunto telefonicamente Augusto Ciccolella, organizzatore del Festival dei sciusci di Formia.
Ecco quanto dichiarato :
“I sciusci sono una tradizione anche formiana; purtroppo, però, da tempo non si praticano più in città. L’origine di questi canti di questua parte da lontano, dall’ormai scomparsa “terra di lavoro“, ma la città di Gaeta è stata molto brava a mantenere viva questa bellissima tradizione.
Circa 10 anni fa incontrai Nino Granata, famosissimo sciusciaiolo gaetano, il quale mi aiutò a fare un festival a Formia con sciusci gaetani.
Quest’anno ho deciso di ripetere l’evento ma la mia intenzione era di invitare anche i sciusci gaetani, che sono fantastici, e di ricompensarli con un gettone di presenza.
Attualmente a Formia è presente solo un gruppo che mantiene la tradizione dei sciusci, “Gliu sciusc di Castellone” dell’associazione “La vita è bella“.
A testimonianza del fatto che il sciuscio sia anche formiano posso citarvi una strofa che ricordo bene “compà sportone chiama gliù patrone” (pro zio dell’attuale sindaco); tale strofa risale al 1820-30; una persona molto informata, che potrebbe confermare quanto detto, è lo storico Giovannino Bove che da anni approfondisce l’argomento.
Purtroppo l’appuntamento con il Festival dei sciusci di quest’anno è fallito, in quanto nessun gruppo ha aderito; rimane solo il gruppo “Gliu scisc di Castellone“. Purtroppo sono rammaricato del fatto che la città di Formia e i miei concittadini non abbiano risposto a questa iniziativa.
Resta, però, un appuntamento, quello del 4 gennaio in piazza Mattej durante il quale si esibirà in una sciusciata il gruppo dell’associazione “La vita è bella“.
Sono dispiaciuto che si sia creato tanto clamore per l’iniziativa da me posta in essere; la mia volontà era semplicemente quella di riportare in vita una tradizione che negli anni, a Formia, è andata via via scomparendo.
Il mio invito adesso, rivolto a tutti i sciusci gaetani, è quello di venire ad esibirsi a Formia al festival del 6 gennaio, per dare una chiara risposta a chi ancora parla di campanilismo tra Formia e Gaeta”.