I finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno concluso una complessa attività di indagine (Operazione Pioggia nel deserto) nei confronti di una società romana, colpevole di avere attuato una consistente truffa ai danni dell’Unione Europea per circa 9.000.000 di euro (di cui 6 milioni già erogati sotto forma di finanziamenti e 3 bloccati prima del pagamento).
Grazie alle sinergie informative ed operative instauratesi, le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma hanno appurato che la società italiana aveva beneficiato di corposi finanziamenti, erogati direttamente dall’Unione Europea per la realizzazione di una articolata serie di progetti di sviluppo nel continente africano (Mali, Benin, Congo-Brazzaville, Repubblica Centro-Africana) e volti, prioritariamente, a migliorare il sistema infrastrutturale ed ingegneristico tramite la costruzione di strade ed ospedali.
Grazie allo studio della documentazione posta a corredo delle richieste di finanziamento, le Fiamme Gialle hanno scoperto che:
a. alcuni degli esperti maggiormente qualificati – prevalentemente ingegneri – indicati nell’offerta tecnica, erano completamente ignari del progetto o, comunque, non vi avevano mai realmente partecipato;
b. alcune delle partnership indicate nelle domande risultavano create ad hoc, al solo fine di documentare all’Unione Europea il conseguimento dei parametri minimi (economici tecnici e finanziari) per poter accedere ai finanziamenti previsti dai vari bandi di gara.
Con tali artifizi, la società otteneva punteggi altrimenti non spettanti, a tutto svantaggio degli operatori economici onesti, cui, di conseguenza, veniva preclusa la possibilità di ottenere i finanziamenti comunitari.
Nonostante i maliziosi accorgimenti, le Fiamme Gialle sono riuscite ad accertare l’illecita percezione di contributi per oltre 6 milioni di euro, impedendone un erogazione integrativa di circa 3 milioni di euro.
Al termine delle indagini il legale rappresentante della società è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Roma per truffa aggravata ai danni dell’Unione Europea per aver indebitamente percepito contributi comunitari. La società dovrà, invece, rispondere delle violazione prevista dal D.Lgs. n. 231/2001 in tema di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Per gli aspetti relativi al danno all’Erario è stata invece interessata la locale Procura Regionale della Corte dei Conti.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro di quote societarie, conti correnti bancari ed immobili – tra cui un lussuoso appartamento nel quartiere Parioli di Roma – fino alla concorrenza dell’importo dei finanziamenti indebitamente ottenuti, pari ad oltre sei milioni di euro, che i finanzieri del Comando Provinciale Roma hanno eseguito in tutta Italia.
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