Non si può prescindere dall’avere l’app della banca sullo smartphone, c’è chi però si è trovato a gestire davvero una sorpresa poco gradita, tutta colpa di un file.
Avere sotto controllo il proprio denaro, a maggior ragione se si ricevono i soldi o si devono fare bonifici più volte nell’arco del mese è ormai diventato indispensabile per tutti, per questo può essere provvidenziale avere a disposizione l’app della banca sullo smartphone, così da consultarla ogni volta che si desidera. Questo può essere utile, ad esempio, se si è scelto di sfruttare la domiciliazione bancaria per il pagamento delle bollette e si vuole così avere la garanzia che l’importo previsto sia stato addebitato.
Non solo, tanti hanno una vita talmente frenetica da avere poco tempo per recarsi personalmente in filiale per effettuare le varie operazioni, farlo semplicemente attraverso lo schermo di un telefono o di un PC è davvero utilissimo. Sistemi come questo sono ormai diventati semplici da utilizzare anche per chi non ha grande familiarità, ogni funzione infatti prevede una procedura guidata che consente di portare a termine tutto in pochi minuti. Nell’ultimo periodo c’è però chi sta andando incontro a un piccolo inconveniente che ha spiazzato molti, ecco di cosa si tratta.
Avere l’app della banca sullo smartphone, come detto, può essere davvero utile, ma è necessario ricordare che questa non è diversa dalle altre che abbiamo sul telefono, per questo può essere soggetta ad aggiornamenti. In genere questi servono per garantire maggiori funzionalità, ma anche per rimediare a eventuali bug, per questo sono nella maggior parte dei casi migliorativi.
Esistono però anche casi che possono spiazzare gli utenti, come sta accadendo ai clienti di uno degli istituti di credito più famosi. Il riferimento è a Intesa SanPaolo, che non è purtroppo nuova a situazioni spiacevoli, che finiscono per danneggiare non poco i correntisti, visto che non è detto vengano risolte nell’arco di poche ore.
Tanti hanno innanzitutto riscontrato un messaggio che può mettere in allarme un po’ tutti, ovvero “Memoria quasi piena”, che fa pensare alla necessità di eliminare qualcosa per recuperare spazio così da poter utilizzare il cellulare liberamente, anche se è difficile rinunciare quasi a tutto essendo ritenuto importante.
In realtà, gran parte della colpa sarebbe da addebitare proprio all’app della banca, che arriva a occupare quasi 700 MB di spazio. Non solo, all’interno ci sarebbe anche un file dal nome davvero particolare, “rutto.mp3”, che sarebbe inevitabilmente inutile. Emerge Tools ha provato ad analizzare meglio l’accaduto, così da avere un’idea ancora più precisa.
Il 64% dello spazio, circa 448 MB, è occupato dai framework, ovvero tutte le librerie che servono all’app per le diverse funzioni. Il codice dell’app invece occupa 72 MB, mentre 74MB sono occupati dagli assets (documenti, immagini o elementi che non appartengono al codice ma che sono utili).
Qualora si decidessero di eliminare i documenti doppi o le copie di immagini si potrebbero risparmiare circa 140 MB. A questo si possono aggiungere anche alcuni framework dinamici, che appesantiscono il sistema, generando un rallentamento notevole. Trasformare questi ultimi in framework statici potrebbe essere ideale, in modo tale da arrivare a 350 MB.
Per quanto riguarda invece il file chiamato “rutto.mp3” non è altro, come si può dedurre dal nome, uno scherzo dello sviluppatore, che non fa però che rendere più complesso l’utilizzo. Gran parte dei disagi è dovuta soprattutto a un modo di agire piuttosto diffuso e che non coinvolge solo intesa SanPaolo, l’app si aggiorna aggiungendo codice senza ottimizzare quello esistente. Se si risolvesse questo, la vita degli utenti sarebbe più semplice.
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